È indagato per naufragio e omicidio plurimo colposi il comandante del Bayesian, James Cutfield, il veliero affondato lunedì scorso a Porticello, nel Palermitano. Nell’incidente sono morte sette persone.
Cutflield, domenica, è stato ascoltato per due ore dai magistrati della procura di Termini Imerese. Tra le domande poste al comandante quella relativa ai portelloni laterali, che si sospetta fossero aperti e alla posizione della deriva.
Questa settimana, inoltre, dovrebbero essere eseguite le autopsie sui cadaveri. I passeggeri sopravvissuti, invece, hanno lasciato l’Italia e sono tornati a Londra. Sono rimasti a Palermo, invece, oltre al comandante, tutti i membri dell’equipaggio.
Oltre a Cutfield dovrebbero essere indagati quasi certamente anche gli altri responsabili della navigazione, cioè il vice e l’uomo che era in plancia quando si è scatenato il temporale.
La questione dei portelloni e della deriva sono fondamentali per l’inchiesta perché la barca era considerata inaffondabile e, secondo gli esperti, soltanto imbarcando tonnellate di acqua poteva inabissarsi da poppa.
Gli inquirenti vogliono far luce anche sul perché su dieci componenti dell’equipaggio solo uno è deceduto mentre dei 12 passeggeri ne sono morti sei. L’equipaggio era già sul ponte consapevole della burrasca e non ha dato l’allarme a chi invece dormiva ancora nella propria cabina?
Intanto nel tratto di mare di fronte Porticello, dove è affondata l’imbarcazione, non vi sono natanti se non una barca della Capitaneria perché la zona è interdetta alla navigazione.
Gianvito Magistà