Poco piu’ di un bambino su due della scuola statale primaria ha accesso alla mensa (55,2%) e solo il 10,5% nella secondaria di I grado. Se al nord e a Trento l’accesso alla mensa a scuola sfiora il 92%, al Sud si è sotto la media nazionale, già bassa, del 36%: sono i dati del rapporto di Save the Children “Scuole disuguali. Gli interventi del PNRR su mense, tempo pieno e palestre”. Le percentuali piu’ basse nella scuola primaria le troviamo in Molise, Sicilia e Puglia (18,4%), Le più alte nel Lazio, in Toscana e in Lombardia.
Secondo Save the children la maggior parte delle province dove la percentuale di classi a tempo pieno o prolungato è inferiore al 10% si trova nelle regioni del Sud e nelle Isole. In molti casi si tratta delle stesse province dove minore e’ anche l’offerta del servizio di refezione.
Dall’analisi di Save the Children emerge, inoltre, che anche tra le stesse province piu’ svantaggiate la distribuzione delle risorse per l’accesso al servizio mensa è disomogenea. Ad esempio, Palermo ha ricevuto circa 2 milioni di euro per la realizzazione di 6 interventi mentre Foggia ha ricevuto quasi 6 milioni e mezzo di euro per 18 interventi. E ancora: le province di Lecce e Napoli hanno ricevuto la stessa quantita’ di fondi (circa 13 milioni di euro), ma a Lecce sono stati avviati piu’ di 5 interventi ogni 10 mila studenti mentre a Napoli soltanto uno ogni 10 mila studenti.
Per quanto riguarda le palestre, ne dispongono meno della metà delle scuole statali primarie e secondarie. Alle province con percentuali di palestre uguali o superiori al 65%, tra cui Barletta-Andria-Trani, Lecce e Taranto, sono stati destinati 17 milioni 600 mila euro per 21 interventi, ovvero 1,3 progetti ogni 100 scuole.
Stefania Losito