I numeri sono riportati nello studio Ipsos World Mental Health Day
Sei giovani italiani su dieci hanno sofferto di stress nell’ultimo anno fino al punto di pensare di non essere in grado di gestire le cose; a un italiano su tre questo è accaduto diverse volte negli ultimi dodici mesi. A pesare, soprattutto, la pressione sociale e scolastica. Ma non è da sottovalutare il ruolo dell’ansia e della depressione dovuta alle dipendenze, per esempio dalla tecnologia e dai social.
Tra le principali problematiche sollevate dagli adolescenti, il 30% indica il peso della pressione scolastica e sociale; il 28% le dipendenze (per esempio dalla tecnologia), il 23% ansia, depressione e bassa autostima e, infine, bullismo e
cyberbullismo toccano il 19%.
Questi sono alcuni dei dati presentati alla Camera in occasione della Giornata mondiale della Salute Mentale, durante l’incontro promosso da Fondazione Patrizio Paoletti. I numeri, che evidenziano una situazione sempre più preoccupante, sono riportati nello studio Ipsos World Mental Health Day, condotto da Ipsos in 31 paesi al mondo, inclusa l’Italia e in un’indagine sui problemi degli adolescenti condotta dalla Fondazione Patrizio Paoletti con l’Università degli Studi di Padova, che ha coinvolto un campione di quasi 1.000 ragazzi partecipanti al progetto Prefigurare il Futuro, mirato al benessere mentale degli studenti dagli 11 ai 19 anni in 12 regioni italiane.
“La salute mentale di ogni individuo è la base per il benessere della società – ha affermato il vicepresidente della
Camera Giorgio Mulè . Sottovalutare o addirittura negare per vergogna la cura di un disagio comporta un freno non solo al benessere della persona ma a quello della società intera avendo effetti sul fronte professionale di relazione. Per questo è necessario un approccio coraggioso da parte delle istituzioni”.
Stefania Losito