
Lunedì 5 maggio alle 17.30, nella Cappella Paolina, si darà il via al conclave per l’elezione del successore di papa Francesco. L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie ha diffuso gli avvisi e convocazioni per il giuramento degli
officiali e addetti al Conclave, per la messa “Pro eligendo Pontifice” che si terrà mercoledì 7 maggio alle 10.00 nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re; per l’ingresso degli elettori in Conclave e il giuramento per l’elezione del Papa, mercoledì 7 maggio alle 16.30, prima dell”extra omnes’ dalla Sistina e della prima votazione. Se servirà, le votazioni continueranno nei giorni successivi al ritmo di quattro al giorno (due la mattina e due il pomeriggio), sempre con la maggioranza dei due terzi perché sia valida l’elezione.
Al momento, gli elettori che entreranno nella Sistina sono 133 anziché 135: il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni ha comunicato che due cardinali elettori non parteciperanno per motivi di salute.
“Sarà un conclave breve, di due-tre giorni”, assicura però il cardinale di Baghdad, Louis Raphael Sako. “C’è un’atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità”, aggiunge. Alla domanda se abbia idea di chi voterà come nuovo Papa risponde: “Ho un’idea molto chiara ma non la posso dire”.
Intanto, alla sessione di ieri della congregazione generale hanno preso parte 183 cardinali, dei quali oltre centoventi elettori. Altri porporati arriveranno a Roma nei prossimi giorni. Sono stati una ventina gli interventi. I temi affrontati sono stati centrati – ha riferito Bruni – sulla visione del futuro della Chiesa e del mondo e le sfide che si trova ad affrontare, come il bisogno di evangelizzazione, la responsabilità della Chiesa per quanto riguarda la pace, il relativismo, la solitudine; accenni sono emersi anche sulle questioni economiche che erano state il tema centrale nel
pre-Conclave del 2013.
La congregazione ha registrato anche la rinuncia del cardinale Angelo Becciu, che ha scelto di adeguarsi alla decisione del Papa di privarlo dei diritti del cardinalato, che risale al settembre 2020, confermata da alcune lettere firmate, finanche durante il ricovero ultimo all’ospedale Gemelli, in cui sembra lo volesse fuori dal conclave, nonostante sia rimasto cardinale e sia stato presente anche ai funerali. “Pur rimanendo convinto della mia innocenza”, ha dichiarato il porporato, condannato in primo grado dal tribunale vaticano per peculato, truffa e abuso d’ufficio, ma in attesa di appello.
Stefania Losito