
Stava chiedendo l’elemosina seduto a terra a capo chino, senza dare nessun fastidio ai passanti. A Verona, il 21 settembre 2019, un senzatetto era stato multato dalla polizia municipale, che gli aveva anche consegnato un Daspo urbano, il provvedimento che lo costringeva a lasciare la città. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su parere del Consiglio di Stato, ha annullato i provvedimenti, grazie al ricorso straordinario depositato da Antonio Mumolo, presidente dell’Associazione nazionale Avvocato di strada.
Il Daspo era stato elevato dalla Polizia municipale in quanto l’uomo “teneva condotte che limitavano la libera accessibilità e fruizione in luogo previsto da Ordinanza o Regolamento di Polizia Urbana”. Secondo il Consiglio di Stato, nel provvedimento “si fa genericamente riferimento a condotte limitative della fruibilità dei luoghi, ma dagli atti non si ricava assolutamente un comportamento molesto, come del resto confermato dalle relazioni del Comune e del Ministero, dalle quali trova, viceversa, conferma la circostanza che il ricorrente, fermo e seduto a terra, chiedeva l’elemosina in maniera del tutto passiva e senza arrecare disturbo ai passanti con atteggiamenti violenti o importunanti”.
I giudici amministrativi ricordano poi che la legge “punta a valorizzare le iniziative e le collaborazioni anche interistituzionali volte a favorire la promozione sociale e a eliminare i fattori di marginalità e esclusione sociale, non certo a punirle quando esse non costituiscono un pericolo per la sicurezza pubblica”.
Il Comune aveva contestato il ricorso come Associazione cofirmataria. “Il Consiglio di Stato ha rigettato la contestazione – conclude Mumolo – perché ci ha riconosciuto come associazione che promuove e difende i diritti delle persone senza dimora e che è pienamente titolata a farlo. E noi continueremo a farlo perché come dice il nostro motto, difendere i diritti degli ultimi significa difendere i diritti di tutti”.
“Oggi è una bellissima giornata – commenta Mumolo – quando questa persona si è rivolta a noi, non solo l’abbiamo difesa contro questi provvedimenti ingiusti, ma abbiamo deciso di ricorrere insieme a lui, come Associazione Avvocato di Strada. Abbiamo deciso strada del Ricorso Straordinario al Capo dello Stato per mandare un segnale preciso. Anche le amministrazioni comunali sono soggette alla legge e il loro operato può essere controllato ed annullato anche dalla più alta carica dello Stato, il Presidente della Repubblica”.
Stefania Losito