
Sud e città d’arte in calo, i turisti hanno preferito montagna, laghi e collina
Il turismo straniero ha salvato, alla fine, la stagione estiva. Tra giugno e agosto, infatti, i pernottamenti di stranieri nelle strutture ricettive italiane hanno superato i 111 milioni, una crescita del +2,8% rispetto al 2024, che riesce a compensare la frenata degli italiani e a recuperare il bilancio finale della stagione (+0,2%).
Il turismo estivo, però, quest’anno, ha visto molte differenze rispetto al passato, con maggiori preferenze per il relax: campagna, collina, montagna e terme. E l’aumento dei flussi esteri si è concentrato solo in alcuni territori.
È quanto ha evidenziato l’indagine di Assoturismo Confesercenti realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, presso un campione di 1.412 imprenditori della ricettività sull’andamento dell’estate 2025.
Se il turismo estero è cresciuto, la domanda interna si è invece fermata a poco più di 104 milioni di pernottamenti, segnando una flessione del -2,5%.
La sensazione delle imprese è di un rallentamento del turismo interno soprattutto nei due mesi centrali della stagione. Oltre ad una minore propensione di spesa, gli italiani sembrano aver cambiato le abitudini estive di vacanza: un numero crescente guarda all’estero e si distribuiscono sempre di più le ferie durante tutta l’estate, grazie alle condizioni meteo che spesso favoriscono l’anticipo o l’allungamento della stagione estiva.
Anche gli italiani, però, come gli stranieri, quest’anno hanno preferito montagna (+1,7%) e laghi (+0,8%), uniche destinazioni con il segno positivo.
Per quanto riguarda i territori, gli stranieri sono aumentati soprattutto nel Nord Ovest (+4,5%) e Sud e Isole (+3,7%). Cambiano anche i mercati di provenienza: ad arrivare in Italia tantissimi francesi, soprattutto al Sud. Crescono anche i flussi da Polonia e Repubblica Ceca (nel Nord Est), Paesi Bassi, Belgio e Svizzera. In leggera accelerazione anche le provenienze dai Paesi Scandinavi, Regno Unito, Spagna, Ungheria, Brasile, Canada e Paesi Baltici. Recuperano Cina e Paesi Arabi.
Invece, sono apparsi in flessione i flussi da Germania, Stati Uniti, Giappone, Corea e Australia. In generale, il Sud ha visto un calo dello 0,7% di turisti nel 2025 rispetto all’anno prima, mentre il Nord Ovest il miglior aumento, +1,6%, grazie alla montagna. Il settore balneare ha segnato una flessione del -1,2% e qualche difficoltà è stata rilevata per le città e i centri d’arte (-0,3%), con le destinazioni più piccole che hanno resistito meglio di quelle maggiori. In controtendenza, grazie agli stranieri, campagna/collina (+3,3%), laghi (+3,2%), montagna (+3%) e località termali (+2,7%).
Gianvito Magistà