
Oggi lo sciopero generale indetto da sindacati di base e Cgil in solidarietà alla Flotilla, giudicato dal garante illegittimo per mancato preavviso. “Prevalga il buon senso o reagiremo”, avverte Salvini. “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”, dichiara la premier Meloni, prima di concludere i lavori dei vertici europei a Copenaghen. “Mi sarei
aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante” come Gaza “non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì. Il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”, aggiunge con sarcasmo, a cui Elly Schlein replica invitandola a “mollare la clava e provare a fare la presidente del Consiglio”. Quella della premier è “un’offesa” per Maurizio Landini, che chiede “rispetto” per la sua Cgil e conferma la mobilitazione nonostante il Garante la definisca illegittima e il Mit guidato da Salvini avverta che chi parteciperà “ne pagherà personalmente le conseguenze, come previsto dalla legge”.
Per il garante questo sciopero generale senza preavviso è ingiustificato perché non rientra nei casi di “difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”. Ma per Landini si riscontra la prima fattispecie: “Non si stanno rispettando le nostre norme costituzionali” e non sono tutelati “nostri connazionali arrestati in acque libere”, spiega confermando l’agitazione e annunciando l’impugnazione della delibera della Commissione di garanzia e di eventuali sanzioni. Salvini evita la precettazione: “nessuna prova di forza”, perché così “non risolve il problema ma si alimenta il clima già avvelenato in modo irresponsabile”, spiegano dal Mit.
È questa la sintesi dell’ennesima giornata politica ad alta tensione, iniziata nella notte con l’abbordaggio di Flotilla e
conclusa in Consiglio dei ministri. Dove Matteo Salvini propone “una revisione della normativa vigente sugli scioperi e in particolare delle sanzioni previste per chi incrocia le braccia senza rispettare le regole”.
Dovrebbero iniziare intanto oggi in Israele le visite consolari per i 40 italiani fermati della Flotilla. Un’imbarcazione è ancora in rotta verso Gaza, con altre che sarebbero invece partite dalla Turchia. Sono invece stati liberati dalle autorita’ di Israele i 4 parlamentari italiani che facevano parte della Flottilla. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi erano stati fermati mentre si avvicinavano alla costa di Gaza. Lo riferisce una nota della Farnesina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva avuto più contatti con il ministro israeliano Gideon Sa’ar chiedendo la liberazione immediata. “Ho parlato con i quattro parlamentari italiani rilasciati dalle autorità israeliane e gli altri attivisti italiani della Flotilla ad Ashdod, stanno tutti bene, non c’è stato alcun maltrattamento”. Lo dichiara l’ambasciatore di Italia in Israele, Luca Ferrari. “Il console
italiano sta per incontrare a breve gli attivisti a Ketziot. Le autorità italiane si stanno adoperando per far rilasciare tutti
gli altri italiani. I quattro parlamentari rilasciati sono già all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, partiranno per Roma
Fiumicino alle 10″, ha aggiunto l’ambasciatore.
A tal proposito, la premier garantisce che il governo farà “tutto il possibile” per far rientrare in Italia “il prima possibile” i connazionali a bordo delle imbarcazioni fermate da Israele ma rimarca che queste azioni non portano “alcun beneficio al popolo della Palestina. In compenso mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano”. Lo stesso “che ancora ieri veniva ringraziato dai palestinesi per il lavoro che sta facendo”, aggiunge la premier rivendicando che l’Italia ha aperto “un corridoio per ricercatori”, è “la prima tra le nazioni non islamiche che ha evacuato più persone da Gaza nei propri ospedali, e fra le prime al mondo per la consegna di aiuti”. La sua conclusione è che le nuove manifestazioni in programma sono legate a “una questione che c’entra poco con la vicenda palestinese e molto con questioni italiane”.
Landini non ci sta, difende la scelta della Cgil, pronta allo sciopero come Usb, Cub e Cobas. Schlein, Fratoianni e Bonelli si danno appuntamento alla manifestazione romana sullo sciopero generale.
Ieri le proteste pro-Palestina hanno bloccato strade e città, da Alessandria a Firenze e Bologna. Devastate a Torino la Ogr, sede di una serie di incontri previsti in questi giorni con la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen.
Stefania Losito