
Due milioni di cittadini hanno percorso almeno 100 piazze italiane per lo sciopero generale di ieri, venerdì 3 ottobre, in solidarietà alla Flotilla e alla Palestina. Adesione al 60%, secondo sindacati di base e Cgil. Trecentomila a Roma, centomila a Milano. Il Viminale stima invece meno di 400.000 partecipanti in tutta Italia, con 55 agenti feriti “per le aggressioni subite”. Tensione a Bologna: una manifestante colpita da un lacrimogeno rischia un occhio. Chiusa la A14 tra Borgo Panigale e San Lazzaro. Stop ai voli a Pisa dove il corteo ha invaso la pista. Bloccati i porti di Napoli e Livorno. Pietre contro gli agenti a Torino.
E lo sciopero generale infiamma lo scontro politico, con pesanti accuse tra il leader della Lega Matteo Salvini e il segretario della Cgil Maurizio Landini. “Lo sciopero è illegittimo”, “lo paghi Landini”, incalza già in mattinata il vicepremier. “Stia tranquillo perché lo paghiamo noi con le nostre tasse”, la replica del sindacalista. In serata il secondo round: la Cgil parla della “partecipazione senza precedenti” alle manifestazioni e dei “giovani che chiedono un futuro di pace e giustizia”. Il vicepremier, di contro, attacca: “A metà giornata ci sono 30 poliziotti feriti, stazioni bloccate, autostrade fermate, invasioni di aeroporti…Abbiamo dato una chance, hanno preferito fare guerra politica. Sapremo come comportarci”. Dal sindacato “non una guerra politica ma, insomma, un appello alla rivolta sociale”, chiarisce il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Salvini prospetta “altri 40 scioperi da qui a fine anno” e promette: “Saprò, a questo punto, come tutelare milioni di italiani, il loro diritto alla mobilità, al lavoro, allo studio, alla salute”.
Il segretario della Lega già durante l’ultimo Consiglio dei ministri ha avanzato la proposta di aggiornare regole e sanzioni “per chi organizza e partecipa a scioperi illegali” proponendo, ad esempio che chi organizza cortei e manifestazioni debba lasciare una cauzione in caso di danni.
Dopo il Consiglio dei ministri, c’è stata una riunione fra la premier Giorgia Meloni, i suoi vice Salvini e Antonio Tajani e
il ministro della giustizia Carlo Nordio. L’ipotesi di precettazione sarebbe stata esclusa anche su indicazione del Viminale per questioni di ordine pubblico.
“Non avevo mai visto un rappresentante dello Stato minacciare i suoi cittadini quando esercitano un diritto sancito dalla costituzione, il diritto di sciopero”, sottolinea Landini. In piazza con lui scendono i leader di Pd, M5s e Avs. “Giù le mani dal diritto di sciopero. Siamo con le lavoratrici e i lavoratori” e in “solidarietà con gli attivisti della Flotilla attaccati dalla presidente del Consiglio”, afferma Elly Schlein.
Anche Giuseppe Conte punta il dito contro la premier e lo fa con un’accusa pesante, quella di “provocare lo scontro con le sue affermazioni. E’ una tecnica ben precisa – spiega il presidente del Movimento 5 stelle – : fomenta l’odio, provoca le piazze indignate per due anni di silenzio complice del governo” su Gaza “e alla fine vuole soffocare il dissenso. Non ci caschiamo”, esorta, invitando a manifestare sempre pacificamente. Il centrodestra martella, invece, sui disagi provocati dagli scioperi e sugli scontri.
Stefania Losito