
Gestivano lo spaccio su Trani e Bisceglie anche dal carcere. La guardia di finanza della provincia Barletta-Andria-Trani, su ordine del tribunale di Trani, ha eseguito 5 arresti e sequestri per oltre 130.000 euro. Due persone erano già state arrestate durante le indagini, scattate dopo che uno degli indagati era stato fermato a un posto di controllo con un chilo di cocaina e 60mila euro in contanti poi rinvenuti in casa. Per un soggetto è stato disposto l’obbligo di presentazione all’autorità giudiziaria, e per un altro ancora il divieto di esercitare attività imprenditoriale per 5 anni. Sigilli anche a un’attività commerciale a Trani.
Le intercettazioni e i pedinamenti hanno permesso di appurare che gli ordini arrivavano dal carcere attraverso i cellulari. Veniva ordinato dove spacciare e cosa, utilizzando nomi di fantasia per le droghe, tra i quali “ricci di mare”, da cui prende il nome l’inchiesta, “alici”, “datteri” e “noci di mare”. Questi ultimi si riferivano, per il colore bianco, alla cocaina. Le sostanze venivano nascoste anche nelle barche dei pescatori.
Gli indagati smerciavano gli stupefacenti in specifiche aree, indicate nelle conversazioni con linguaggio criptico, come “pinetina “, “terra rossa”, “la barriera” nella città di Trani; “quaranta scale” nella città di Bisceglie.
Stefania Losito