I bambini baresi degli Anni Ottanta che si avvicinavano alla musica, e se ne innamoravano, non potevano non passare dalla prima scuola mai esistita che non fosse il conservatorio: era “Il Pentagramma”, e a fondarlo nel 1985, fu Guido Di Leone, scomparso in queste ore per un infarto improvviso, all’età di 61 anni.
Il chitarrista jazz, figura di spicco tra i musicisti anche a livello internazionale, era autore di un centinaio di dischi per numerose etichette spesso da lui fondate. Ha collaborato con Fabrizio Bosso, Dado Moroni, Vince Abbracciante, Paola Arnesano, Roberto Ottaviano e molti altri. Era docente di Masterclass internazionali nei conservatori, l’ultima a Bologna nei giorni scorsi.
Se si scorrono le pagine dei suoi social, si legge di concerti e festival a cui da quasi mezzo secolo partecipava anche insieme a sua moglie, la cantante Francesca Leone, con cui proprio poche ore dopo la sua morte avrebbe dovuto suonare ad Altamura, in un concerto dedicato a Bruno Martino.
Al Pentagramma Di Leone insegnava armonia e chitarra jazz, così come al conservatorio Duni di Matera. Dal 2004 e per dieci anni è stato docente al conservatorio Piccinni di Bari. Il musicista era anche direttore del Duke Jazz Club, dove jazzisti e amanti del genere musicale si esibivano e riunivano. Generazioni di baresi sono cresciute con lui, che ancora tanto alla musica, e con la musica, poteva dare.
Di Leone lascia la moglie Francesca e la loro figlia Laura.
Stefania Losito
