Un protocollo unico per intervenire immediatamente in caso di ictus con il coinvolgimento di tutti gli operatori dell’emergenza, dalla centrale operativa del 118 al neurologo della ‘stroke unit’ territoriale. Lo ha varato la direzione generale della Asl di Bari, che punta a guadagnare minuti e garantire un trattamento rapido e appropriato al paziente. Attraverso un’azione condivisa, si legge in una nota dell’Azienda sanitaria, l’obiettivo è “ridurre i tempi di arrivo in ospedale e di avvio delle terapie di rivascolarizzazione, fondamentali per salvare la vita del paziente e limitare le disabilità anche gravi causate dall’ictus”.
La procedura prevista dal protocollo stabilisce che il personale del 118, già nella fase di chiamata e intervento sul territorio, identifichi tempestivamente i casi di ictus, attivi la prenotifica alla ‘stroke unit’ di destinazione e raccolga informazioni cliniche fondamentali per accelerare i tempi di trattamento all’arrivo in ospedale. Prevista anche l’attivazione del mezzo di soccorso più idoneo da parte della centrale 118, la compilazione della nuova check list 118 ictus e il percorso di accesso diretto alla sala rossa del pronto soccorso, senza passaggio del paziente attraverso il triage ordinario.
“Con questa iniziativa”, sottolinea il direttore generale della Asl di Bari, Luigi Fruscio, “si rafforza la rete integrata dell’emergenza neurovascolare, promuovendo un modello di collaborazione
interaziendale che mette al centro il tempo e la sicurezza del paziente. Anche una migliore organizzazione, soprattutto quanto il fattore-tempo è così prezioso, può avere un impatto rilevante sulla capacità del Sistema sanitario di garantire una migliore assistenza alle persone”.
Vincenzo Murgolo
(Foto: ufficio stampa della Asl Bari)






