Amava il calcio, era laziale sfegatato, e ha avuto 4 donne importanti, tra cui Licia Colò
Addio a Nicola Pietrangeli. E’ morto a 92 anni il grande campione e icona del tennis italiano: fu capitano della Davis vinta nel 1976.
Un mito eterno per il tennis È morto Nicola Pietrangeli, e con lui un’intera epoca del tennis italiano. Due Roland Garros, due titoli agli Internazionali d’Italia, una semifinale a Wimbledon: sono soltanto alcuni dei successi di Pietrangeli, per metà russo: il suo secondo cognome, Chirinsky, deriva dalla mamma Anna De Yourgaince, ex moglie di un conte, Chirinsky.
Amava il calcio, era laziale sfegatato, e ha amato quattro donne, diceva: due erano la modella Susanna Artero, che gli ha dato tre figli, e Licia Colò.
“Ho 92 anni, lui 59: dovevo morire per prima io. Non è giusto, non è normale”: così Pietrangeli in un’intervista parla della morte del figlio Giorgio, scomparso a luglio a causa di un tumore al cervello. Il campione di tennis ha saputo della morte del figlio mentre era ricoverato al Gemelli di Roma per una rottura al femore.
Nato a Tunisi l’11 settembre 1933, Pietrangeli è stato considerato fra i dieci migliori tennisti del mondo fra il 1957 e il 1964: arrivato al n.3 in classifica, ha vinto due volte lo Slam di Parigi (1959 e 1960), tre i successi al torneo di Monte Carlo e due agli Internazionali d’Italia. In carriera ha conquistato 67 titoli. E’ ancora oggi il primatista mondiale di tutti i tempi in Coppa Davis per partite giocate (164), incontri vinti in singolare e in doppio. Nel 1960 e nel 1961 ha raggiunto la finale della manifestazione, mentre da capitano ha guidato l’Italia alla prima storica conquista del trofeo nel 1976 in Cile.
Stefania Losito
(in foto di copertina Pietrangeli con la collega tennista e amica Lea Pericoli, scomparsa a ottobre 2024)
