Il numero verde per il supporto psicologico è attivo da oggi e funzionerà tutti i giorni dalle 8 alle 24. Oltre duemila i professionisti specializzati che risponderanno al numero 800.833.833. Il numero sarà raggiungibile anche dall’estero componendo lo 02.20228733.
Intanto il premier Conte ha spiegato alcuni degli allentamenti del lockdown. Al dottor Nicola Perta, psicologo, abbiamo chiesto quali possono essere le reazioni a questa situazione.
“La nostra libertà, i nostri spazi sono stati limitati e noi non ci siamo abituati ma assuefatti a questo stato che ha portato paura e disagio all’inizio”, spiega Perta. “Non è detto – continua – “che poi non abbiamo difficoltà a riambientarci in luoghi e attività per cui sentimenti di paura e rabbia potrebbero riemergere”.
Dopo due mesi di isolamento può essere che venga una sorta di sindrome si Stoccolma, cioè la paura di essere all’esterno e dei rapporti interpersonali.? Risponde il dott. Perta: “Trovarsi per tanto tempo in un luogo chiuso potrebbe portare l’emergere della paura luoghi aperti che passa da disagio in se’ a vera e propria ansia per chi prima viveva serenamente ambienti esterni. Il riadattamento sarà rapido: chi aveva caratteristiche ansiose e sindromi ossessivo-compulsive potrà vederle riaccentuarsi. Ma è anche vero che parlerei in merito a queste sindromi di una situazione transitoria fino a che riconquisteremo la serenità” .
I bambini sono vittime del lockdown perchè hanno perso i loro contatti e la loro routine oltre ai loro riferimenti. Quali sono i consigli che possiamo dare ai genitori? Il dottor Perta ci dice che: “I bambini vedranno gli adulti tornare alle loro attività, mentre per loro non ci sarà scuola ne’ gli amici e questo potrebbe aumentare il loro disagio che porterà anche aun disagio dei genitori che devono organizzarsi per far fare attività diverse ai bambini. Suggerisco caldamente ai genitori e agli operatori che lavorano con i bambini di non considerare protratta l’astinenza, ma di riformulare le attività dedicate ai bambini magari all’aperto, in spazi in cui, con le dovute precauzioni, possono ritrovare consuetudini almeno settimanali. C’è bisogno di associazionismo che non comporti aggregazioni ma stimoli perchè i bambini devono sapere che il loro tempo va nuovamente scandito. Ora non possono trovarsi passivamente coinvolti in situazioni in cui le loro attività sono a zero: devono riconquistare gli ambienti anche all’esterno. I genitori hanno l’impegno difficile di tollerare e di accompagnarli fuori da uno stato di tensione per apprezzare il ritrovare di contesti e abitudini”.
Angela Tangorra