“Bisogna assolutamente rivalutare e promuovere la lingua italiana, questo vuol dire che bisogna cantare in italiano, ed e’ importante perche’ la lingua italiana e’ da proteggere, un po’ come e’ stato fatto in Francia con la legge Toubon, valorizzando la propria lingua oggi i francesi sono molto piu’ attenti ai contenuti nella loro nazione”. Queste le parole di Gianna Nannini che è stata portavoce della nostra musica nel suo
intervento, il 27 novembre, al World Protection Forum nato da un’iniziativa di Kelony First Risk-Rating Agency per diffondere un nuovo modo di fare impresa e di fare cultura.Ha spiegato la Nannini: “Bisogna
invertire i parametri e dare precedenza alle nostre produzioni in italiano e alle tipicita’ dei linguaggi che solo la musica italiana possiede perche’ c’e’ un’articolata territorialita’. E’ un patrimonio e non bisogna disperderlo e neanche dimenticarlo. Io e’ un po’ tutta la vita che mi interesso alle culture popolari. Il rischio e’ che tutta questa cultura popolare di nostra origine si disperda, perche’ e’ molto diversa, pero’ e’ rimasta un po’, nei ristoranti per esempio. Nessuno oggi prende un mandolino, una fisarmonica, perche’ sembra una cosa un po’ antica”.
La cantautrice e musicista ha poi sottolineato: “al di la’ di tutti i nazionalismi, il mio e’ un discorso piu’ europeo, di tanta diversita’ che abbiamo in Europa, l’Italia e’ sicuramente un panorama bio-diverso che abbiamo solo noi. Noi abbiamo tanti modi di fare musica, un esempio e’ la Taranta” e va salvaguardata, dice la Nannini. “Noi abbiamo una grande percentuale di musica italiana sui media, ma non e’ abbastanza
per tutelare la nostra lingua, bisogna imporla di piu’, fare in modo che questo accada” dice.
“Bisogna prendere assolutamente una posizione, una posizione governativa, non si puo’ stare qui solo a lamentarsi, bisogna creare questa possibilita’ come hanno fatto anche in altri paesi d’Europa perche’ il rischio e’ di perdere questo patrimonio culturale, che e’ un patrimonio dell’umanita’, come la voce”
sottolinea.
“La tradizione e’ il futuro, non vuol dire rimanere nel passato, essere antichi, vuol dire che puoi fare rap, trap, rock (che e’ musica popolare per me), e difendere la nostra cultura folk, il folk e’ il nostro futuro. Non ho capito perche’ gli altri lo possono fare e noi non lo facciamo, rimane li’ in un angolo” spiega. E racconta: “sono stata a Nashville, a fare il disco nel Tennessee dove c’e’ la country music, guai a chi gliela tocca la
country music, e’ una roba importante come la nostra musica dovrebbe essere. Mi sono resa conto che bisogna fare qualcosa”. “La nostra scena in questo momento di silenzio deve urlare, nella sua lingua, deve dire le cose come stanno, deve portare la musica italiana a grandi livelli, che puo’ essere anche fuori
dall’Italia, non rimanere fino a Chiasso, come dico sempre io, la nostra musica e’ una delle cose piu’ belle” e’ l’invito della cantante”.
L’intervento si puo’ vedere in streaming, in replica fino a lunedi’ 30 novembre, al seguente link
https://wpf.aristonsanremo.com oppure tramite richiesta sul contact form del sito https://wp.fo.
Angela Tangorra