Monsignor Santoro interviene sulle disuguaglianze dell’Italia divisa tra Nord e Sud
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta l’occasione imperdibile perché’ progetti di sviluppo durevoli inizino ad essere realizzati nei nostri territori per segnare quell’energica ripresa di cui il Sud ha bisogno. Qui è necessaria una battaglia perché’ al Sud non vada solo il 40% del Recovery Plan, ma il 70% secondo quanto stabilito dall’Unione europea”. Ha le idee chiare monsignor Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico nonché organizzatore delle Settimane sociali, durante incontro online sul Sud Italia, promosso in preparazione all’evento che si terrà a Taranto dal 21 al 24 ottobre.
Santoro auspica una vera unione di tutta l’Europa, “non solo a parole”, nell’interesse di tutti perché “se cresce il Sud, più del consueto minimo, cresce tutto il Paese. Attualmente in Europa il nostro Sud -ha ricordato Santoro secondo quanto riferisce il Sir- ha un reddito che è la metà di quello del Centro Nord e allo stesso tempo il Sud ha il doppio di disoccupazione del Centro Nord ed ha un livello di servizi sotto il minimo previsto dalla Costituzione. Il Paese giusto è quello senza divari ed è il Paese in cui non sei costretto ad emigrare per sopravvivere”. Un’Italia a due velocità, dunque, che non è più accettabile. “Siamo di fronte ad una disuguaglianza insopportabile -ha ribadito- come sono insopportabili i veleni che inquinano l’aria di Taranto e di tanti altri siti dell’Italia”.
Anna Piscopo