Da Kabul fuggono nei modi più disparati e, soprattutto, disperati. Lo dimostrano le immagini dei falling man, gli uomini che cercano di aggrapparsi al carrello degli aerei in partenza, che diventano due puntini neri che cadono nel vuoto mentre l’aereo vola via. Tutto questo per sfuggire al neo-proclamato Emirato islamico, frutto della conquista di Kabul da parte dei talebani, poche ore dopo la fuga del presidente afghano Ashraf Ghani. “Il nostro Paese è stato liberato e i mujaheddin hanno vinto in Afghanistan”, dicono, promettendo che vogliono migliorare la vita delle persone, che garantiranno la sicurezza del popolo e anche i diritti delle donne. “La guerra è finita”, insistono. Dopo pochissimo, al contrario, l’aeroporto viene preso d’assalto, tanto che, a più riprese, le forze di sicurezza americane si trovano a doverlo chiudere sospendendo tutti i voli: la gente invade in continuazione la pista, è panico. Almeno 10 i morti. I soldati Usa fanno sapere di aver ucciso due uomini armati che hanno aperto il fuoco contro di loro. Il volo dell’aeronautica militare organizzato dalla Farnesina riesce a mettere in salvo 74 persone, tra diplomatici ed ex collaboratori afghani del contingente e della cooperazione italiana. All’arrivo a Fiumicino, raccontano: “Ho paura per chi ha lavorato con noi ed ora sta per morire. I talebani li cercano casa per casa.
I membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, in una dichiarazione unanime, hanno chiesto “l’immediata cessazione di tutte le ostilità in Afghanistan e l’istituzione, attraverso negoziati, di un nuovo governo che sia unito, inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione piena, equa e significativa delle donne”. I Quindici hanno sottolineato che “devono essere garantite la continuità istituzionale e il rispetto degli obblighi internazionali dell’Afghanistan, nonché la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini afghani e internazionali”. Ma, intanto, arrivano le prime ammissioni di colpa su quanto sta accadendo a Kabul, con la salita al potere dei talebani. “Una valutazione sbagliata. Non una valutazione sbagliata tedesca, ma una valutazione sbagliata comune”, ha detto la cancelliera Angela Merkel a Berlino, ammettendo a sua volta che sia stato un errore ritenere che le forze afghane potessero opporre resistenza ai talebani. “Non siamo riusciti a raggiungere quello che ci eravamo preposti”, ha anche detto Merkel, sottolineando che questo sia “molto amaro” dopo una missione durata per ben 20 anni.
Domani il consiglio degli Esteri dell’Unione europea si incontrerà, mentre il premier britannico Boris Johnson ha già chiesto un G7 ad hoc. Sul tavolo, oltre alla disfatta politica e diplomatica, anche la gestione delle migliaia di profughi che arriveranno verso l’Europa.
Il presidente francese Emmanuel Macron chiede all’Europa iniziative per “anticipare” e “proteggere contro i flussi migratori irregolari importanti” previsti. “Assieme a Germania e altri Paesi europei porteremmo un’iniziativa per costruire al più presto una risposta robusta, coordinata e unita”, ha detto durante un breve discorso alla Nazione. La Russia, gli Stati Uniti e l’Europa devono cooperare per affrontare la situazione in Afghanistan perché, ha detto il presidente Macron, “i nostri interessi sono gli stessi”.
Stefania Losito
(In foto un “falling man”, un uomo che aveva tentato la fuga da Kabul aggrappandosi all’aereo, ma cade nel vuoto)