Nessuna trattativa con il nuovo governo dei talebani per una resa. Lo ha dichiarato, in una lunga intervista concessa a Bernard-Henri Levy sulle pagine di ‘la Repubblica’, Ahmad Massud, capo della resistenza in Afghanistan e figlio del leggendario comandante Ahmad Shah Massud. Smentite, dunque le voci circolate sui social di un imminente annuncio della resa.
Attualmente Massud si trova nella valle del Panshir dopo la caduta di Kabul nelle mani dei talebani. “La nostra resistenza è appena iniziata”, ha dichiarato smentendo le voci su presunte trattative per la resa e dichiarando, piuttosto, di essere pronto a morire. Massud ha poi ammesso che un dialogo con i talebani c’è, anche se in una condizione di contrapposizione, ribadendo però di non essere disposto ad accettare una pace imposta. “Parlare si può. In qualsiasi guerra si parla. Arrendersi, però, è un’altra cosa. Non ci arrenderemo, né io né i miei uomini”, ha affermato.
Massud ha poi sottolineato la pericolosità dei talebani che, a suo dire, “hanno fatto man bassa dei depositi di armi degli americani” e ha detto di confidare nell’aiuto da parte dell’Occidente, in particolare della Francia. “Non riesco a immaginare che possa lasciarci soli”, ha concluso, “Sa che i resistenti del Panshir sono uno scudo contro la barbarie. E non solo per il popolo afgano, ma per i liberi cittadini del mondo intero”.
Vincenzo Murgolo