In sostegno delle specie a rischi anche Harrison Ford. “Colpa della pesca e degli habitat distrutti”, è l’allarme dell’Unione per la conservazione della natura
L’Unione mondiale per la conservazione del mare lancia l’allarme: alcune specie animali sono sotto pressione e a rischio per colpa dei cambiamenti climatici.
I Tonni stanno meglio, gli squali sono sempre più minacciati, tra le specie a rischio entra anche il varano di Komodo, la più grande lucertola oggi esistente, che vive solo in alcune isole Indonesiane.
L’allarme è stato lanciato durante la conferenza di Marsiglia a cui è intervenuto anche Harrison Ford.
“È difficile stare a osservare l’avanzata dei nazionalismi di fronte a minacce globali che richiedono azioni e cooperazione internazionali», ha detto l’attore interprete di Indiana Jones. “È difficile guardare alluvioni, incendi, fame e malattie e raccontare ai nostri figli che va tutto bene. Non è così: non va tutto bene”.
Il 37% (+4% rispetto a sette anni fa) delle specie di squali, mante e razze sono a rischio estinzione. Le cause sono la pesca eccessiva, distruzione di habitat marini e il riscaldamento globale. A partire dal 1970 le popolazioni di squali sono diminuite del 71%.
L’Iucn ha studiato 138.374 specie di piante, animali e funghi. Di queste 38.543, pari a circa il 28%, sono considerate “a rischio”. Anche gli anfibi non se la passano bene: il 33% delle specie è minacciate, così come il 26% dei mammiferi. Va un po’ meglio per i tonni, grazie alle quote di pesca sostenibile e alla lotta alla pesca illegale. Le quattro specie minacciate (tonno rosso, australe, bianco alalunga e pinne gialle) si stanno riprendendo.
Angela Tangorra