Pene comprese tra i 30 anni e i 2 anni e 8 mesi di reclusione sono state inflitte in primo grado a 23 imputati al processo sulla guerra tra i clan Parisi – Palermiti e Busco di Bari. Stando alle indagini, nella primavera del 2017, gli attriti per il controllo del territorio, sfociarono in contrasti armati. In tale contesto, sarebbero maturati i delitti del pregiudicato Giuseppe Gelao, il 6 marzo 2017, in cui rimase ferito Antonino Palermiti (figlio del boss Eugenio ), e del pregiudicato Nicola De Santis, vicino a Brusco. Per i due agguati mortali, Davide Monti e Giuseppe Signorile sono stati condannati a 30 anni di carcere; 9 anni e 4 mesi per Domenico Milella, in passato braccio destro del boss Palermiti, oggi collaboratore di giustizia e reo confesso. Motivo per cui Milella ha ottenuto uno sconto di pena.
Altri 20 imputati sono stati condannati a pene tra i 9 anni e i 2 anni e 8 mesi di reclusione, per le cosiddette stese. Durante una sparatoria, un proiettile colpì la porta di un’aula del liceo Salvemini, fortunatamente vuota. Secondo le accuse, i responsabili sono Radames Parisi, Michele Ruggieri, Attilio Caizzi, Filippo Mineccia e Raffaele Addante. Assolti Giovanni Palermiti e Umberto Lafirenze.
Michele Paldera