L’indagine su Luca Morisi per cessione di stupefacenti suscita in primis la reazione di Matteo Salvini. Il leader della Lega affida ai social un messaggio dai modi morbidi, ma con tono perentorio. “Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Amicizia e lealtà per me sono la Vita“. A corredo una foto con l’ex capo della comunicazione leghista, nonché membro della segreteria del partito: “In questa foto avevamo qualche anno e qualche chilo in meno, voglio rivederti presto con quel sorriso. Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre“.
Per tutta la mattinata, sui canal social si susseguono i messaggi, misti ad attacchi, alcuni dei quali invitano Salvini a recitare il mea culpa. “Non faremo a Morisi quello che la Bestia ha fatto a noi” così sulla questione il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Ignazio Larussa, tra i fondatori di Forza Italia, si chiede come mai si parli di una vicenda privata e relativa ad una persona che non ha incarichi istituzionali.
Domande, ma di altro genere sono quelle poste da Alessia Morani del Pd, che su twitter si chiede cosa accadesse ai tempi del ministero dell’Interno. Nicola Frattoianni, di Sinistra Italiana, mostra un atteggiamento comprensivo, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, ma non si lascia sfuggire l’occasione per suggerire ai leghisti un cambiamento repentino.
Dopo aver seguito in silenzio l’evolversi della giornata no della Lega, Salvini irrompe spostando l’attenzione sui cinque stelle: “Se dovessi commentare le vicende private e personali di casa Grillo, saremmo ancora qua a parlare. Per rispetto del prossimo non commento casi personali”.
Michele Paldera