Uno studio spiega che se non si raggiungono buoni risultati potrebbe dipendere dal Dna
Perché alcune ottengono buoni risultati quando fanno attività fisica ed altre no? La risposta potrebbe essere nel DNA. Lo suggerisce uno studio condotto dagli scienziati dell’Anglia Ruskin University di Cambridge che hanno esaminato anche ricerche precedenti per approfondire il legame tra effetti dell’attività fisica e genetica.
Il team, guidato da Henry Chung, ha valutato 24 studi sull’argomento, che in totale avevano coinvolto 3.012 partecipanti di età compresa tra 15 e 55 anni. Gli esperti hanno scoperto che la differenza genetica può influenzare una percentuale significativa della variazione nei risultati derivanti dall’attività ginnica, che cambia in base alla tipologia di esercizio. Il gruppo di ricerca ha identificato ben 13 geni responsabili del modo in cui il corpo reagisce al movimento e gli scienziati hanno poi suggerito l’introduzione di test genetici per adattare l’allenamento all’organismo singolo, in modo da massimizzare i risultati del training.
“L’attività fisica fa bene a tutti – sostiene Chung – ma il ritmo di miglioramento è molto variabile anche in caso di regimi di allenamento identici. Abbiamo individuato alcuni dei fattori genetici collegati a questa variazione. Ad esempio, negli esercizi progettati per aumentare la forza muscolare, la componente genetica può influenzare il 72 per cento della variazione nei risultati di individui che seguono lo stesso allenamento”.
Gli scienziati hanno scoperto inoltre che le peculiarità genetiche possono influenzare il 44 per cento della variabilità nei risultati osservati a seguito di fitness cardiovascolare e il 10 per cento di quella associata a training anaerobici. Il resto della variabilità, secondo gli studiosi, è influenzato da fattori come alimentazione, capacità di recupero e lesioni di vario genere. “Il nostro corpo risponde in modo diverso agli stimoli – conclude Chung – perchè il corredo genetico è unico e peculiare di ogni individuo. Grazie ai nostri risultati, in futuro potrebbe essere possibile migliorare l’efficacia di un regime di esercizi mirati, personalizzando il programma di allenamento in modo specifico”.
Angela Tangorra