Avrebbero favorito alcuni detenuti nell’ottenere colloqui con i familiari oltre il numero consentito, in cambio di denaro e regali, tra cui cibo, telefoni cellulari e computer. Per questo due agenti della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Trani (BAT) sono stati arrestati. Le indagini, coordinate dalla Procura tranese, hanno fatto emergere il coinvolgimento di un gruppo di poliziotti penitenziari in una “articolata attività criminosa”. Ulteriori elementi sono emersi da intercettazioni ambientali sia audio che video, da pedinamento e controlli, che hanno “svelato – si legge in una nota della Procura – un sistema corruttivo imperante all’interno del carcere di Trani”. Le persone indagate sono 29, con le accuse, a vario titolo, di depistaggio, peculato, corruzione, concussione e abuso d’ufficio. Sono state perquisite 15 abitazioni nelle province di Bari, BAT, Taranto e Roma.
Le indagini sono partite a marzo 2020, periodo del lockdown, dopo alcuni esposti di personale del corpo di
Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Trani, inviati sia alla Procura di Trani sia al Nucleo Investigativo di Bari.
Stefania Losito