Le Regioni chiedono risposte ai loro quesiti e alle proposte formulate al Governo (in particolare sul conteggio dei positivi e dei ricoverati), e il ministro alla Salute Speranza promette di aprire un confronto: “Nelle prossime ore – assicura – istituiremo un tavolo tecnico per affrontare le questioni che hanno proposto”. Secondo il presidente del Consiglio superiore della Sanità, Franco Locatelli, è possibile anche “riconsiderare il sistema di colorazione delle regioni”, abolendolo definitivamente o comunque modificandolo, in vista della futura discesa dei contagi (“Era stato pensato in un’epoca diversa”). E si espone anche sulle eventuali quarte dosi: “Solo i tempi di osservazioni e indagini ben condotte ci diranno se ci sarà la necessità di fare ulteriori booster ogni 4 mesi. Semmai il discorso sulla quarta dose potrebbe riguardare i fragili”, chiarisce Locatelli. E sui test fai-da-te per inizio e fine quarantena da Covid, così come annunciato in Emilia Romagna, commenta: “è considerabile esplorare nuove e altre strategie di tracciamento, ma nell’ambito di sperimentazioni ben controllate”.
Intanto nel giro di 15 giorni si entrerà con il certificato verde, base o rafforzato, ovunque, eccetto che in supermercati,
alimentari, ospedali e farmacie. E al momento resta un punto interrogativo sui negozi di intimo, edicole e tabaccai. Il provvedimento – sotto forma di Decreto della Presidenza del consiglio dei ministri, il Dpcm – potrebbe arrivare in vista del prossimo Consiglio dei ministri e servirà a chiarire l’ultimo decreto anti-Covid, secondo cui il lasciapassare base sarà necessario dal primo febbraio anche in uffici pubblici, servizi postali, banche e attività commerciali, ad esclusione dei servizi “necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona”. Sarà sicuramente possibile andare dal medico, dal veterinario, andare a denunciare un reato, entrare in tribunale per testimoniare o accedere a determinate attività per esigenze urgenti di tutela dei minori, ma il dibattito è ancora aperto.
Da giovedì prossimo, intanto, è già stato deciso che barbieri, parrucchieri ed estetisti dovranno già chiedere il certificato verde base, quello ottenibile anche con un tampone, ai propri clienti.
Stefania Losito