La Puglia ha registrato, nella settimana dal 12 al 18 gennaio, il maggior incremento di contagi Covid-19, secondo il rapporto della fondazione Gimbe. La crescita è stata del 159,6%. Un aumento di molto superiore rispetto alla media nazionale del 3%.
Il dato è però in parte influenzato anche dai ricalcoli effettuati dalla Regione che sta inserendo nei bollettini anche
i test antigenici, effettuati nelle farmacie, risultati positivi dal primo gennaio in poi. Parallelamente è salito a 3.373
l’indice dei casi attualmente positivi ogni 100mila abitanti.
Rispetto ad altre undici regioni in cui è iniziato il calo della curva, in Puglia, dove la quarta ondata è partita in ritardo,
è ancora in crescita. Le province dove sono stati registrati il maggior numero di nuovi casi ogni 100mila abitanti sono
quelle di Brindisi (2.964), Bat (2.945) e poi Bari (2.892). Seguono Taranto (2.515), Lecce (2.337) e Foggia (2.196).
Secondo l’agenzia nazionale dei sistemi sanitari regionali Agenas, invece, è salita al 14% l’occupazione dei posti letto Covid nelle terapie intensive della Puglia. Mentre in Italia, mediamente, dall’11 gennaio scorso il tasso di occupazione si è attestato al 18%, in Puglia è passato nello stesso periodo dal 10 al 14%. Nei reparti di Medicina, invece, l’indice di
occupazione e’ pari al 23% contro una media italiana del 30%.
Di buono c’è che, con l’86,8% di copertura della popolazione, la Puglia è la regione più vaccinata contro il Covid in Italia. Nel dettaglio, l’82% dei residenti ha completato il primo ciclo vaccinale, il 4,8% è attesa di seconda dose. Lo riporta il monitoraggio della fondazione Gimbe. Alto anche il tasso di copertura vaccinale con terza dose, pari al
73,5% mentre la media nazionale e’ del 70,8%. Puglia prima anche nella copertura dei bambini tra i 5 e gli 11 anni: il 42,8% ha ricevuto almeno una dose (media nazionale 19,9%), mentre il 7,3% ha completato il primo ciclo (media italiana 5,2%).
Stefania Losito