Rubare cibo o beni di prima necessità per aiutare la famiglia, in stato di indigenza, è reato. E’ il principio che ha ribadito la Cassazione nei confronti di una coppia, marito e moglie di 51 e 38 anni. I due sono stati sorpresi mentre rubavano da un supermercato cinque porzioni di parmigiano – tre sono per i figli a carico – due confezioni di shampoo e una di deodorante. Il parroco della città in cui vivono, in provincia di Novara, ha confermato lo stato di povertà sopraggiunto dopo la perdita del lavoro da parte dell’uomo. Tuttavia, per i giudici della Suprema Corte, l’azione non è giustificabile, specie se ci sono altre vie percorribili, come chiedere aiuto alla parrocchia. I cinque inoltre erano già stati segnalati ai servizi sociali ed inseriti nel progetto “borsa per la spesa”. La tesi della difesa è stata quindi respinta, ma la sentenza è stata rispedita ai giudici di secondo grado, affinché valutino l’assoluzione per la lieve entità del fatto. L’importo della merce rubata è pari a 70 euro.
Michele Paldera