I voli e gli spazi aerei civili sono bloccati, a Kievi e in tutta l’Ucraina, ormai da due giorni. Lunghe file di profughi verso i paesi confinanti, come la Moldavia, l’Ungheria, la Romania, la Polonia. E tra gli italiani che vorrebbero tornare presto a casa anche il toscano Luciano Luci, attualmente in Ucraina in qualità di responsabile degli arbitri di calcio e designatore della serie A e B. “Sono bloccato vicino a Kiev, escludo che oggi possa essere trovata una soluzione – racconta – ed escludo un volo per tornare in Italia, dovremo passare via terra, attraverso Polonia, Romania, Moldavia. Siamo 85, nel nostro gruppo ci sono anche dei bambini: siamo in un posto sicuro, sotto la protezione dell’Ambasciata Italiana”. I campionati in Ucraina, dopo lo stop invernale, dovevano ripartire questo weekend ma l’invasione russa ha stravolto i piani.
“La preoccupazione c’è – spiega Luci – ogni tanto sentiamo suonare gli allarmi aerei, sentiamo spari, ma dal nostro luogo non abbiamo una chiara percezione di quello che sta accadendo fuori. Sulla partenza attendiamo istruzioni dall’Ambasciata e dal ministro degli Esteri. Nessuno si aspettava una situazione del genere: pensavamo che qualcosa potesse accadere, ma non che si scatenasse l’inferno. L’immagine invece è proprio questa, quella dell’inferno”.
Stefania Losito