Undicesima notte di guerra in Ucraina. E’ trascorsa senza bombardamenti eclatanti (non senza attacchi) ma all’insegna della pressione sui civili in fuga. Nessuna tregua da Mosca, nelle ultime ore, come invece era stato dichiarato. Si attende il terzo giro di negoziati e la seduta del consiglio di sicurezza Onu, domani.
I media ucraini hanno riferito nelle ultime ore di spari contro i civili ed evacuazioni difficili a Bucha e Gostomel.
Almeno tre persone sarebbero state uccise, tra queste una volontaria che aveva appena distribuito i viveri agli sfollati. Le forze armate ucraine lanciano intanto un allarme sulla diga che serve la centrale idroelettrica di Kaniv, di cui i russi,
dicono, vorrebbero assumere il controllo. Il sindaco di Mariupol parla di “situazione disperata” in città: mancano da giorni elettricità, acqua, riscaldamento ed è difficile reperire medicinali e altri beni essenziali. Manca l’insulina per gli anziani ammalati di diabete, e addirittura i cittadini mangiano la neve, non avendo null’altro per sfamarsi.
Dal punto di vista diplomatico, ieri il colpo di scena: il premier israeliano Naftali Bennet ha violato lo Shabbat (la festa del riposo, che è celebrata ogni sabato, ndr) per volare a Mosca e poi a Berlino. Un colloquio con il premier Putin durato tre ore, nella prima visita di un leader straniero al Cremlino dopo l’attacco a Kiev. Poi una telefonata al presidente ucraino Zelensky e a Macron, e il volo per Berlino, dove ha incontrato il cancelliere tedesco Olaf Scholz intrattenendosi per un’ora e mezza. Il portavoce del governo tedesco afferma: “L’obiettivo comune resta quello di mettere fine alla guerra il prima possibile. Lavoreremo per questo”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden parla con Zelensky, assicurando sicurezza, assistenza finanziaria e sanzioni alla Russia, poco dopo il videocollegamento del presidente ucraino con 300 senatori statunitensi ai quali aveva
invocato no-fly zone e missili per fronteggiare l’invasione russa. Biden su questo non si esprime, elogiando invece le
iniziative private volte a isolare la Russia, come la decisione di Visa e Mastercard di sospendere le operazioni nel Paese.
Il segretario di Stato Antony Blinken, ieri in Polonia e Moldavia, sottolinea come “in tutti gli angoli del mondo, inclusa la Russia, la gente chiede la fine del brutale attacco della Russia all’Ucraina”. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto al segretario Blinken che la Cina si oppone a ogni mossa che “getti benzina sul fuoco” in Ucraina e ha chiesto negoziati per risolvere la crisi e trattative per creare “un equilibrato meccanismo di sicurezza” europeo.
Zelensky torna intanto a chiamare alle armi la popolazione, e i volontari civili arruolati dall’inizio del conflitto sono ormai oltre 100mila.
Ore 12.55: Pesanti bombardamenti a ovest e a nord-ovest di Kiev sono stati registrati nella mattinata, secondo quanto riporta la Cnn. Due colpi di mortaio hanno colpito un checkpoint installato per consentire l’ingresso di civili in città dalla periferia. Si ha al momento indicazione di tre morti da parte delle autorità ucraine, due sarebbero bambini, riferisce la Cnn.
Ore 12.52: Il presidente ucraino Zelenskiy, in un messaggio alla tv, annuncia che arriveranno al Paese 639 milioni di euro dalla Banca europea per gli investimenti.
Ore 12.50: Continua a salire senza sosta il numero dei rifugiati che ogni giorno attraversano il confine polacco-ucraino in fuga dalla guerra. Dopo aver sfondato quota 100mila nella giornata di venerdì, ieri le autorità polacche hanno registrato 129mila nuovi arrivi. Lo rende noto la rappresentanza polacca in Ue. Dall’aggressione militare russa, gli ufficiali della Guardia di frontiera polacca hanno registrato oltre 922.400 persone in fuga dall’Ucraina.
Ore 12.40: Sono almeno 1000 le persone arrestate oggi in manifestazioni in una trentina di città in Russia contro l’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina, secondo l’ong Ovd-Info. Stando alle loro dichiarazioni, dal 24 febbraio, data d’inizio delle operazioni militari, i manifestanti arrestati in Russia sono 10mila. L’oppositore Navalny ha lanciato un appello ai russi affinché scendano ogni giorno in piazza per chiedere la pace.
Ore 12.20: “Il mondo ha il potere di chiudere i nostri cieli ai razzi e agli aerei russi”, insiste il presidente ucraino Zelensky in un messaggio alla tv, secondo quanto riferito da The Kyiv Independent. Ha aggiunto che Kiev ha bisogno di aerei, per rendere sicuri i cieli ucraini.
Ore 12: “L’evacuazione dei civili da Mariupol in Ucraina è iniziata alle 12:01 di domenica 6 marzo”. Lo ha comunicato il servizio stampa del Municipio di Mariupol. “Secondo il Centro di coordinamento guidato dal capo dell’amministrazione militare e civile regionale di Donetsk Pavel Kirilenko, oggi, 6 marzo, dalle 10.00 verrà dichiarato un regime di silenzio fino alle 21.00 ora locale”, si legge nella nota secondo quanto riporta l’Interfax.
Ore 11.45: “I russi si preparano a bombardare il porto ucraino di Odessa”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky. Secondo un tweet del Kyiv Independent, Zelensky ha potuto affermarlo basandosi su mappe e
altri documenti ottenuti da nemici catturati.
ore 11.10: Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha attraversato la frontiera ucraina dopo aver incontrato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. I due si erano incontrati alla frontiera con la Polonia per
confrontarsi sugli sforzi occidentali a sostegno dell’Ucraina. Lo riferisce il Guardian.
Ore 11: In un discorso agli ucraini, Zelensky ha elogiato le molte forme di resistenza che le persone hanno scelto per opporsi all’invasione russa e ha definito il suo paese “una superpotenza dello spirito”. Il Paese, ha detto in un video, si è espresso al “massimo delle sue possibilità, i soldati hanno combattuto ma anche la gente comune ha difeso città, ospedali e vigili del fuoco”. Quindi il presidente ha incoraggiato i residenti delle aree occupate a protestare, se possibile. In dieci giorni di guerra, ha detto Zelensky, l’Ucraina ha unito “milioni di persone, che sono diventate un tutt’uno”. Sono piu’ di 1,5 milioni i rifugiati fuggiti dall’Ucraina in 10 giorni, riferisce l’Onu. “E’ in corso la crisi di profughi più veloce in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”. E’ quanto sottolinea in un tweet l’Alto Commissario dell’Onu per i rifugiati, Filippo Grandi.
Ore 10.30: Il premier Naftali Bennett ha di nuovo parlato con il presidente Volodomyr Zelensky. Lo ha fatto sapere l’ufficio di Bennett precisando che si tratta del terzo colloquio nelle ultime 24 ore.
Ore 10.15: Le forze della repubblica popolare del Donesk hanno preso il controllo del quartiere di Staryi Krym a Mariupol, riferisce l’agenzia Tass.
Ore 9.25:Oltre 11 mila soldati russi sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Lo fa sapere lo stato maggiore militare ucraino, citato dai media internazionali. Solo ieri Kiev parlava di 10 mila russi caduti e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky rimproverava a Vladimir Putin di averli mandati a morire inutilmente.
Ore 9.10: La città di Mariupol, sotto assedio delle forze armate russe, ha annunciato di voler evacuare i suoi abitanti a partire dalle 10 GMT, le 11 in Italia.
Ore 9: Secondo l’Ucraina, la Russia punta al controllo di una centrale idroelettrica a Khaniv. Lo ha riferito il comando generale delle forze armate ucraine.
Ore 8.07: L’agenzia russa Tass fa sapere che corridoi umanitari sono stati riaperti a Mariupol e di Volnovakha, dopo il fallimento di ieri. Il presidente russo Vladimir Putin aveva accusato i nazionalisti” ucraini di aver impedito alla gente di evacuare quando i corridoi umanitari erano in vigore e il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov ha asserito che “nessuno si è presentato”.
Ore 7.14: Interruzioni della distribuzione del gas: lo conferma l’operatore del sistema di trasmissione del gas, citato dai
media locali, che “ha dovuto chiudere 16 stazioni di distribuzione a Kharkiv, Mykolaiv, Zaporizhzhia, Kyiv, Donetsk e Luhansk”. L’operatore ha aggiunto di non essere in grado al momento di ripristinare le forniture.
Stefania Losito