La Corte d’Assise di Bari ha condannato a 14 anni e 6 mesi di reclusione Ignazio Piumelli, il 53enne pregiudicato di Molfetta imputato per l’omicidio e l’occultamento il cadavere dell’ex compagna, una 50enne di origini polacche i cui resti sono stati ritrovati nelle ex acciaierie Scianatico di Bari nel 2017, cinque anni dopo la morte. L’uomo è stato ritenuto responsabile dei soli reati di vilipendio e riduzione in schiavitù e assolto dall’accusa di omicidio volontario. La donna, secondo i giudici, potrebbe essere morta per cause naturali e successivamente sepolta sotto assi e cassette di legno, a formare una bara. Sulla parete bianca di fronte a questo sepolcro improvvisato gli investigatori trovarono una scritta con pennarello nero, “Tu muori qua”. I giudici hanno inoltre dichiarato non doversi procedere per il reato di occultamento di cadavere perché ormai prescritto. Stando alle indagini, Piumelli avrebbe picchiato l’ex compagna per mesi, trascinandola da un dormitorio all’altro, fino a seppellirne il cadavere all’interno della fabbrica abbandonata.
Vincenzo Murgolo