Tensioni e rapporti inesistenti tra Washington e Mosca. Biden accusa la Russia di essersi macchiata di genocidio in Ucraina. Le frasi suscitano nervosismo anche a Pechino. Lo storico alleato di Putin e dell’intera Russia reagisce ufficialmente, mentre Macron invita tutti ad avere maggiore cura delle parole.
Di ora in ora il fronte delle provocazioni si allarga e incamera anche i cosiddetti Paesi neutrali. La Finlandia ammette di voler far parte della Nato. Il confine con la Russia non è sicuro. Putin avverte il pericolo e intensifica gli schieramenti. Scene da guerra fredda, insomma, ma in Europa.
Intanto, in Ucraina si combatte. A Mariupol, gli scontri tra truppe nemiche sono stati anche fisici, indice di una resistenza stoica dell’esercito ucraino, che può contare sul sostegno americano. Biden ha confermato l’invio di nuove armi. I marines, invece, addestreranno in Europa le truppe da inviare al fronte.
L’asse diplomatica che vira ad Ovest però si incrina quando Zelensky snobba il presidente tedesco Steinmeier, chiedendo esplicitamente di incontrare Scholz a Kiev per parlare di aiuti. “Nessun incontro in agenda”, taglia corto il cancelliere da Berlino.
Michele Paldera