Era ricercato da gennaio scorso, quando la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bari aveva emesso un ordine di carcerazione dopo la condanna per lesioni aggravate e detenzione e porto d’armi. Giovedì scorso, gli agenti della squadra mobile hanno arrestato Nicola Lorusso, 24 anni, figlio di Umberto, noto esponente di spicco della criminalità organizzata barese che sta scontando una pesante condanna per fatti che lo avevano visto protagonista, dagli inizi degli anni 2000 e per almeno tre lustri, di una cruenta lotta armata con il contrapposto clan “Campanale“, al quartiere San Girolamo di Bari.
Il 24enne è stato rintracciato in un casolare sul lungomare a sud di Bari, ove aveva trovato riparo per sottrarsi all’esecuzione dell’ordine di carcerazione. Le indagini, avviate lo scorso mese di gennaio subito dopo l’emissione dell’Ordine di carcerazione, caratterizzate da servizi tipici e aticipi di polizia giudiziaria, hanno consentito di monitorare gli spostamenti e localizzare il giovane pregiudicato nel luogo in cui poi è stato arrestato. Nella circostanza, insieme ad altri parenti, aveva appena terminato una conversazione audio-video con il genitore detenuto.
I fatti per i quali è stato condannato risalgono al 18 ottobre 2015. Lorusso ferì con colpi di pistola, durante i festeggiamenti in onore dei Santissimi Medici a Bitonto, nel Barese, nei pressi del luna park affollato di gente, un pregiudicato del posto. Un passante fu ferito lievemente da una pallottola vagante e l’agguato provocò panico tra folla. Per questa vicenda il 24enne, all’epoca appena maggiorenne, era già stato arrestato nel dicembre 2017 e in
attesa di sentenza definitiva era poi tornato in libertà.
L’uomo, alla vista dei poliziotti, non ha opposto resistenza e, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa Circondariale di Bari. Dovrà espiare la pena di un anno e due mesi di reclusione.
Stefania Losito