Via libera del Consiglio dei ministri decreto da 14 miliardi di euro coi nuovi aiuti a famiglie e imprese per contrastare gli effetti dell’aumento dei prezzi per la guerra in Ucraina e la crisi energetica: misure che si aggiungono ai 15,5 miliardi dei provvedimenti precedenti.
Prorogato il taglio delle accise sui carburanti, e arriva un bonus da 200 euro una tantum per alleggerire i redditi fino a 35 mila euro. Draghi annuncia che a breve sarà pubblicato un piano per l’indipendenza dal gas russo entro il 2024.
Un decreto con misure che spaziano dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti all’allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette, dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra in Ucraina a misure per adeguare i costi degli appalti pubblici, per fronte agli aumenti eccezionali dei materiali. Tutto questo anche grazie all’aumento delle tasse sugli extraprofitti realizzati dalle grandi aziende energetiche.
Resta forte il pressing del Pd – e dei sindacati – per un taglio del cuneo fiscale.
Il primo provvedimento a cui il Governo da’ via libera è il rinnovo del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, che durerà fino all’8 luglio e si estende anche al metano.
Per le famiglie diventa retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l’Isee. Arrivano poi aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione) e anche per i trasporti pubblici. Per le imprese invece ci sarà un’estensione del credito di imposta per le energivore, ed arriva anche un fondo da circa 200 milioni di euro che erogherà aiuti a fondo perduto alle aziende con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia).
Semplificazioni con una corsia rapida per investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche.
Sul fronte energia arriva poi l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza.
Il pacchetto energia comprende anche “una norma sui rigassificatori, molto importante che nella metà del 2024 ci consentira’ di essere virtualmente indipendenti dal gas russo”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica,
Roberto Cingolani, in conferenza stampa dopo il Cdm, spiegando che “dovremmo aumentare la nostra capacità di rigassificazione, per fare questo dobbiamo essere in grado all’inizio del prossimo anno di installare il primo rigassificatore che sarà galleggiante, non strutture permanenti, servirà per il periodo necessario”. Il ministro ha aggiunto che “ce ne saranno due, uno ad inizio 2023 e l’altro possibilmente a fine 2023”. Ma “per avere tempi così brevi serve un commissario e una procedura rapida per poter fare questa operazione e da questo dipende il nostro cammino verso l’indipendenza” infatti “l’obiettivo primario è trovare sorgenti di gas e rimpiazzare i 29 miliardi
di metri cubi che al momento sono importati dalla Russia”. Cingolani oggi sarà alla Camera dei deputati.
Il Movimento 5Stelle, però, si astiene dal voto al dl Aiuti. La ragione sta nelle indicazioni del presidente giuseppe conte che è contrario alla norma sul termovalorizzatore nella città di Roma.
Stefania Losito