Il gas si paga in rubli. L’obbligo imposto da Mosca scatena il caos in Europa. Bruxelles chiarisce che tale previsione viola gli accordi e minaccia procedure d’infrazione. Intanto, l’Eni apre due conti in rubli, dopo un rapido consulto con le alte sfere dello Stato, ma precisa che continuerà a pagare in euro, mentre la società finlandese “Gasum” precisa che non userà mai la moneta russa per pagare.
Nel frattempo, Putin reagisce alle ritorsioni dialettiche e attacca l’Occidente che “si sta avviando verso una sorta di suicidio energetico”. Nessun passo in avanti, invece, nei contatti con Kiev. I negoziati per la pace sono sospesi dopo la tregua per l’evacuazione dei militari ucraini dall’acciaieria Azovstal. Terminate le operazioni, la Russia chiede di denominare organizzazione terroristica il reggimento Azov.
Le prossime ore segneranno un’altra importante svolta. Svezia e Finlandia formalizzeranno la richiesta di ingresso nella Nato.
Michele Paldera