Quattordici corpi sono stati recuperati dal relitto dell’aereo precipitato ieri con 22 persone a bordo su una montagna nepalese. Lo fa sapere l’Autorità per l’aviazione civile del Paese. “Finora sono stati recuperati quattordici corpi e le ricerche continuano per gli altri. Il tempo è pessimo, ma siamo riusciti a portare una squadra sul luogo dell’incidente. Non è stato possibile effettuare altri voli”, ha detto il portavoce Deo Chandra Lal Karn. Sull’aereo c’erano 19 passeggeri, tra cui due tedeschi, quattro indiani e dieci nepalesi, oltre a tre membri dell’equipaggio. Secondo Pradeep Gauchan, un funzionario locale, il relitto si trova a un’altitudine di circa 3.800-4.000 metri. L’Autorità ha confermato che l’aereo ha “subito un incidente” a 4.420 metri nella zona di Sanosware, nel comune rurale di Thasang, distretto di Mustang. Il mezzo era sparito dai radar 15 minuti dopo il decollo. Il portavoce non ha fornito dettagli sulla causa. Il bimotore Twin Otter era decollato dalla città di Pokhara, nel Nepal centro-occidentale, la seconda città più grande del Paese, 200 km a ovest della capitale Kathmandu, prima di perdere il contatto radio. Stava andando a Jomsom, una popolare area di trekking sull’Himalaya, a 20 minuti di volo da Pokhara. Una foto condivisa dal portavoce dell’esercito nepalese Narayan Silwal su Twitter mostra i detriti di un aereo sparsi sul fianco di una montagna. L’aereo è stato prodotto dall’azienda canadese De Havilland e ha effettuato il suo primo volo più di 40 anni fa, nel 1979.
“E’ molto difficile raggiungerla a piedi. Una squadra è stata portata vicino alla zona da un elicottero, ma al momento il
tempo è nuvoloso, quindi non è stato possibile volare”, ha detto Gauchan. “Gli elicotteri sono in attesa che le nuvole si
diradino”, ha aggiunto.
Stefania Losito