Farebbero parte di cosiddetti gruppi cultisti nigeriani di matrice religiosa, tanto potenti quanto violenti. Gli agenti della squadra mobile di Taranto hanno arrestato dieci persone, nove in carcere e una ai domiciliari, ritenuti parte di una presunta associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e riciclaggio di denaro. In tuto gli indagati sono 33.
Secondo quanto riscostruito dagli inquirenti, i clan sono nati nel Paese centrafricano per poi estendere le loro ramificazioni nei Paesi in cui sono emigrati, tra cui l’Italia e nel capoluogo jonico. Da qui le “confraternite” avrebbero gestito le attività illecite anche attraverso scontri violenti per affermare la supremazia sul territorio e all’interno della stessa organizzazione. Uno di questi episodi risale all’agosto 2020 tra i gruppi chiamati chiamati “Eyie” e “Black Axe”. Fulcro delle attività e di gestione dello spaccio, tre attività commerciali del borgo antico. L’approvvigionamento della droga, invece, avveniva direttamente attraverso connazionali residenti a Bari.
L’organizzazione avrebbe agito anche nel settore del riciclaggio attraverso circuiti finanziari illeciti. Uno dei gestori dei negozi al quale veniva consegnato il denaro, si faceva carico di trasferire con bonifico online da una banca nigeriana in favore del conto indicato dal committente, acceso in altra banca nigeriana. E’ stata inoltre scoperta una fiorente attività legata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Uno dei negozi individuati risultava punto di ritrovo per contattare direttamente o ricevere la disponibilità di ragazze nigeriane, costrette a prostituirsi in un appartamento cittadino.
Anna Piscopo