Il Partito comunista della Federazione russa attacca Giorgia Meloni. “La potenziale presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni sceglie la strada del caos e porterà l’Italia a una crisi ancora più profonda dell’attuale”, scrive la Pravda, organo ufficiale del partito, in una analisi sul voto del 25 settembre. “Meloni ha espresso sostegno all’Ucraina e alla fratellanza transatlantica e ha assicurato che il suo governo sarà un solido governo atlantista che sosterrà l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia’, scrive la Pravda.
Ma ad attaccare la Meloni ci ha pensato già il segretario del Pd Enrico Letta, poche ore prima, in un’intervista alla Cnn. La leader di FdI Giorgia Meloni lo accusa di “screditare la nazione per difendere il suo tornaconto”. E Letta incalza: nel programma di Fdi c’è “l’obbligo di fideiussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare”, “Tre follie per chi ci guarda da fuori”. “Io sono una patriota, tu discrediti il Paese”, risponde ancora Meloni.
Ma Letta deve anche gestire il terremoto nel Pd, con due nuove gatte da pelare: il video shock che immortala Albino Ruberti, (ex) capo di gabinetto del sindaco di Roma durante una lite violenta, con urla e minacce di morte; e alcuni post in cui uno dei giovani capilista scelti dal Nazareno in Basilicata, Raffaele La Regina (che ha chiesto scusa) in passato ironizzava sullo Stato d’Israele, mettendone in dubbio l’esistenza e facendo un paragone con gli alieni.
In un altro tweet La Regina aveva scritto: “Gerusalemme è stata occupata in maniera illegale e violenta da Israele durante la guerra dei 6 giorni. Solidarietà al popolo palestinese”.
Il Pd ha voluto chiarire che “i due tweet e il meme” in questione, “risalenti a quando” La Regina “non era candidato del Pd e non rappresentava il Pd non rispecchiano in alcun modo il nostro lavoro di questi anni, schierato a difesa del diritto a esistere dello Stato di Israele”.
Dopo la pubblicazione del video di Ruberti, la reazione di Letta è altrettanto immediata: il Nazareno parla di un “episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze”. Il capo di gabinetto di Roberto Gualtieri si dimette e un
altro dei protagonisti della serata ‘incriminata’, Francesco De Angelis ritira la propria candidatura alle politiche. “Scelte
giuste e doverose”, commenta il leader del Pd. “Risse in strada e minacce di morte, candidati che insultano Israele, giovani dem che sfregiano il memoriale del sisma in Emilia. Questa e’ la campagna del Pd: cosa ci aspetta a settembre?”, twitta il leader leghista, Matteo Salvini. Che rivolge a Letta, pubblicamente, diverse domande tra cui: “La lite che ha coinvolto i dirigenti del partito a Roma e nel Lazio è figlia di motivi politici e amministrativi?” e il leader del Pd “è al corrente di chi mette in lista?”.
Intanto La Regina ha deciso di fare un passo indietro rinunciando alla candidatura. “Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea” ha annunciato. “Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perché questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”. Letta, al suo posto, ha indicato Enzo Amendola, sottosegretario agli Affari europei.
Salvini, nel frattempo, come sfida a La Regina, si è candidato in Basilicata come capolista della Lega in Senato.
Restando in Basilicata, c’è da segnalare l’ufficialità del passaggio ad Azione di Marcello Pittella, consigliere regionale di minoranza, dopo la mancata candidatura con il Partito Democratico. Il leader di Azione, Calenda, ha scelto di candidare Pittella come capolista al plurinominale del Senato in Basilicata.
Stefania Losito (aggiornamenti: Gianvito Magistà)