Sono tre le società della famiglia Matarrese per le quali la Procura di Bari ha in corso indagini per bancarotta fraudolenta per distrazione e dissipazione: la Icon srl, la holding Finba spa e la Betonimpianti srl. L’ammontare della posizione debitoria è di 70 milioni di euro, i beni distratti superano i 20 milioni. Otto gli indagati e 23 le perquisizioni eseguite presso le abitazioni e gli studi delle persone fisiche sottoposte ad indagini, compreso il commercialista leccese Marco Mandurino, di 54 anni, e nelle sedi di otto societa’ (tutte del gruppo Matarrese) riconducibili agli indagati. Gli indagati sono l’ex presidente della Figc, Antonio Matarrese, Amato, Salvatore e Marco Matarrese; Valerio De Luca, Oronzo Trio, Vitangelo Pellecchia e lo stesso Mandurino. Secondo l’accusa, attraverso alcune operazioni straordinarie
fatte dal gruppo Matarrese sono stati trasferiti asset di rilevante valore economico a un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato. Trasferimenti a favore di società riconducibili sempre alla famiglia e ad un imprenditore leccese
ritenuto compiacente che opera nello stesso settore.
Sono stati sequestrati documenti contabili ed extracontabili ed acquisito il contenuto di hard disk, server aziendali, posta elettronica e memorie di cellulari e tablet in possesso degli indagati dal 2016 ad oggi. Dagli atti emerge che la Procura ha ordinato anche la perquisizione fisica degli indagati.
Secondo le indagini della Guardia di finanza, gli otto imprenditori avrebbero provocato il dissesto della società Icon srl (fallita il 20 aprile 2022) con operazioni dolose consistite nel “reiterato e sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie e previdenziali” per 1,8 milioni circa e avrebbero svuotato la società dei beni mobili e immobili posseduti perché la famiglia Matarrese la riteneva “un pericoloso serbatoio di debiti”.
Infatti, la Icon fu “affibbiata al prezzo di un euro” alla Sodelva srl, verosimilmente costituita ad hoc in previsione del
crack.
Un copione simile – secondo l’accusa – è stato seguito per il depauperamento del patrimonio della Finba spa (in procedura concorsuale) con due operazioni finanziarie. La prima riguarda la Salvatore Matarrese spa, in concordato preventivo. Questa il 4 febbraio 2022 cede alla Strade e Condotte spa, partecipata al 100% da Finba, l’intero capitale sociale dalla Matarrese srl, il cui valore nominale era di 9 milioni e 75mila euro, al prezzo di 7 milioni.
L’operazione, però, per effetto dei 2,6 milioni di accollo dei debiti della Matarrese srl, sarebbe costata complessivamente circa 11,2 milioni.
La seconda operazione avviene dopo soli 18 giorni, il 22 febbraio, quando l’intera quota di partecipazione al capitale
della Matarrese srl e’ ceduta da Strade e Condotte alla Immobiliare e Costruzioni al prezzo di 5 milioni, “con un
decremento di circa sei milioni di euro”, annotano gli inquirenti.
Dall’esame degli atti – secondo l’accusa – emergono altri dettagli: ad esempio che la Finba ha basato il proprio risanamento su un accordo di ristrutturazione dei debiti che comporta un danno rilevante alle società del gruppo, la
Betonimpianti e Ecoambiente, già in evidente stato di insolvenza. Queste due società – sempre secondo le indagini – hanno accettato quale pagamento dei crediti che vantavano da Finba, altrettanti crediti, sempre nei confronti di societa’ del gruppo Matarrese, già in procedura concordataria, quindi insolventi.
LA REPLICA DELLA FAMIGLIA MATARRESE – La famiglia Matarrese precisa che “queste iniziative hanno comportato la
sola acquisizione di documentazione ritenuta utile ai fini dell’indagine”. “Pertanto – si legge nella nota – le società
del Gruppo interessate sono e restano pienamente operative nella loro autonomia”. La famiglia Matarrese, “ribadendo l’assoluta legittimità e liceità dei comportamenti tenuti dalle società interessate e dai relativi organi di gestione, confida
pienamente nell’operato dell’Autorità Giudiziaria”.
Michela Lopez (aggiornamenti di Stefania Losito)