Svolta nelle indagini sull’omicidio del 40enne che, travestito da donna, si prostituiva nei pressi dell’ex pastificio Ambra di Bari San Giorgio, avvenuto il 23 settembre 2018. La polizia ha arrestato il presunto autore, un cinquantunenne barese, con precedenti per droga. Il cadavere della vittima era stato trovato in auto, in una stradina, con i segni di una coltellata al collo. La targa dell’auto del presunto assassino non era visibile dalle telecamere di videosorveglianza, per questo la squadra mobile ha analizzato migliaia di vetture, incrociando le risultanze con la corrispondenza somatica tra l’indagato e il soggetto nelle immagini.
Le indagini si sono dimostrate particolarmente complesse, perché la definizione delle immagini disponibili non ha consentito di rilevare la targa della citata Fiat Punto. Pertanto, si è reso necessario identificare ed analizzare le corrispondenze tra l’autovettura del video e tutte quelle di modello e serie corrispondenti, immatricolate e circolanti in Bari e provincia (nel numero di diverse migliaia).
Inoltre, attraverso i tradizionali strumenti investigativi, è stata tracciata la rete di legami e frequentazioni, anche occasionali, delle vittima, e sono stati svolti accertamenti diretti ad accertare il coinvolgimento, nell’evento, di una rosa di sospettati.
A carico del soggetto arrestato si è delineato un grave e convincente quadro indiziario, sul quale il G.I.P. del Tribunale di Bari ha disposto la custodia cautelare in carcere.
In particolare, si è accertata la corrispondenza somatica tra l’indagato 51enne ed il soggetto apparso nel video (colui che spingeva la Fiat Punto), la sua disponibilità di una Fiat Punto corrispondente a quella delle immagini, il possesso, quando si è consumato l’omicidio, di un tender colore arancio, la disponibilità di un immobile nelle vicinanze della scena del crimine, proprio nella direzione di allontanamento del mezzo, la frequentazione del mondo della prostituzione maschile e femminile, la detenzione di un coltello non particolarmente diffuso, ma corrispondente per misura, tipologia e modello a quello rinvenuto sulla scena del crimine (ed utilizzato per l’omicidio), l’impegno con il suo apparecchio cellulare, in fase di allontanamento dalla scena del crimine, di una cella telefonica compatibile con il luogo dell’assassinio.
Accertamento, quest’ultimo, effettuato in collaborazione con personale del Nucleo Investigativo – Reparto Operativo- dei Carabinieri di Bari.
Stefania Losito