
L’autopsia solo sui dei due piloti
Sono stati recuperati i corpi delle sette vittime dell’incidente aereo avvenuto ieri mattina sul Gargano, dove un elicottero Alidaunia, partito dalle isole Tremiti, è precipitato in località Apricena. Le salme sono state portate in una centrale operativa e poi saranno trasferite all’obitorio di San Severo per il riconoscimento da parte dei parenti. A perdere la vita due piloti, Luigi Ippolito, di 54 anni, e Andrea Nardelli, di 39 anni, un medico del 118, il 64enne Maurizio De Girolamo e un’intera famiglia slovena composta da padre, madre e due figli di 13 e 14 anni.
Intanto la Procura di Foggia ha aperto un’inchiesta sull’incidente ipotizzando il reato di “disastro aviatorio colposo ed omicidio colposo plurimo a carico di ignoti”. Indaga anche l’ Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Quest’ultima ha nominato due investigatori: un ingegnere dell’aeronautica ed un pilota, mentre la procura ha nominato tre consulenti: professore universitario esperto in tragedie aeree; un colonnello ingegnere dell’Aeronautica e un colonnello pilota.
Il procuratore capo di Foggia, Ludovico Vaccaro, ha tenuto una conferenza stampa specificando che l’autopsia “sarà effettuata con grande probabilità unicamente sui due piloti, verosimilmente non sui passeggeri”.
Sulla dinamica dell’incidente emergono nuovi dettagli. “Il rotore – ha detto Vaccaro – è stato trovato a circa 100-150 metri di distanza rispetto alla fusoliera. Verosimilmente il velivo ha impattato con il suolo prima con il rotore, si è impennato e poi ha impattato il resto dell’elicottero”. Non è stata trovata ancora la scatola nera e non è detto che ci sia. Sulle cause del disastro Vaccaro non si sbilancia: “in questa prima fase di indagini preferiamo non commentare. Ieri c’era maltempo questo è l’unico dato certo”.
Le autorità hanno predisposto assistenza psicologica per i parenti delle vittime. Sul posto anche il console sloveno in Italia per avere informazione sui connazionali scomparsi. Anche Alidaunia in un comunicato ha espresso il proprio cordoglio.
Michela Lopez