Giorgia Meloni si dice pronta a tutto “per fare quel che è giusto per la nazione”, anche a costo di pagare “in termini
elettorali” alcune scelte. Ad esempio la stretta sul Reddito di cittadinanza, il cui testo finale è atteso a Montecitorio. Su
questo aspetto sarà attento a ogni errore il Parlamento europeo, come sul tetto oltre il quale scatta l’obbligo di accettare pagamenti con il Pos sotto i 60 euro. “Una scelta scellerata” dice il segretario dem Letta, “un passo indietro” per Giuseppe Conte, dal momento che da qualche mese erano possibili anche i mini-pagamenti con la carta. Una bocciatura delle opposizioni unanime. La Cisl lascia in sospeso il giudizio finale, la Uil punta a un’azione unitaria e per la Cgil “è necessaria una mobilitazione” contro una legge di bilancio da cambiare. Mancano le misure che negli ultimi anni hanno favorito investimenti e crescita, secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che si attende “a breve un incontro per un confronto approfondito” sulla strategia di politica industriale.
Intanto, in tarda mattinata è atteso l’incontro a Palazzo Chigi con Carlo Calenda, che presentato la contromanovra del
Terzo polo. Poi alle 15 ci sarà un momento di confronto interno, con i capigruppo di maggioranza. Forza Italia punta a ritoccare l’aumento delle pensioni minime e la decontribuzione per l’assunzione degli under 36. E in parallelo prepara emendamenti al dl aiuti quater per recepire le richieste di Ance e Abi sui crediti del superbonus, e spostano di un mese, a fine anno, il termine per accedere al 110% presentando la Cila.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ribadisce l’impegno a “indirizzare le risorse laddove c’e’ maggior bisogno”, sottolineando che “l’accento di politica per la famiglia rappresenta una novità”. Per Meloni la manovra
“scritta e presentata in tempi record”, è “coerente con gli impegni presi col popolo italiano”. Lo definisce l’inizio del
“percorso per risollevare l’Italia, dopo anni di politiche fallimentari e dannose che l’hanno lasciata in ginocchio”.
E davanti a Confindustria Veneto Est rilancia un cardine della visione del suo governo: “non disturbare chi produce”. “Non puo’ esistere welfare se a monte non c’e’ chi genera ricchezza”, la tesi della leader di FdI, che rivendica
innanzitutto l’abolizione dal 2024 del Reddito di cittadinanza per chi puo’ lavorare: una scelta per “ricostruire una cultura e un’etica del lavoro”. La difesa dell’interesse nazionale e’ l’imperativo di Meloni. Declinato sull’energia, significa che “l’Italia deve tornare a produrla, e quello che serve deve, banalmente, essere fatto”. E la difesa dell’interesse nazionale, secondo la premier, vale anche e soprattutto sui tavoli europei.
Oltre a quello sul tetto al prezzo del gas, il grande fronte europeo su cui Palazzo Chigi dovra’ misurarsi e’ il Pnrr. “In
assenza di una capacita’ di affrontare seriamente” il tema del caro materiali, “i soldi del Pnrr rischiano di non arrivare a
terra”. Nei prossimi giorni e’ atteso un dl Pnrr mentre il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha promesso di
portare il Codice degli appalti in Cdm “entro il Ponte dell’Immacolata”. “Deve diventare – chiarisce Meloni – un
pilastro del rapporto tra Stato e imprese”.
“Non mi sono mai illusa, anche se rispetto a Draghi posso contare su una maggioranza chiara, un programma comune e un mandato popolare. Perche’ nel nostro ordinamento una persona sola non puo’ fare la differenza: serve la squadra”. La premier Giorgia Meloni, in un’intervista al direttore del Corriere della Sera si dice convinta che il suo
governo “durera’ a lungo, anche perche’ l’Italia ha pagato per troppo tempo l’assenza di stabilita’”.
Meloni definisce la sua una “destra moderna e conservatrice” e “il racconto irreale e disastroso che la sinistra ha fatto in
campagna elettorale sull’ipotesi di un governo Meloni e’ stato ampiamente smentito”, “lo spread e’ ai minimi rispetto agli ultimi mesi e a livello internazionale c’e’ grande attenzione nei confronti dell’Italia”.
Dalla manovra, afferma, “emergono priorita’ e una visione: crescita economica e attenzione al lavoro, a partire dalla messa in sicurezza del sistema produttivo a fronte del caro energia”.
Al presidente di Confindustria Bonomi, Meloni ricorda che “piu’ della meta’ delle risorse che abbiamo messo in campo è destinata alle aziende”. E al segretario della Cgil Landini l’indicizzazione delle pensioni e il taglio del cuneo fiscale.
La premier esclude che la manovra verra’ stravolta: “Possono arrivare certamente norme migliorative, non solo dalla
maggioranza ma anche dall’opposizione”.
Partendo dalla tragedia di Ischia, Meloni sottolinea che “c’è tantissimo lavoro da fare ma serve anche un approccio culturale diverso. Perché ogni euro investito sulla cura del territorio è un euro investito per dare ai nostri figli un’Italia più sicura e protetta”.
Stefania Losito