Non ci stanno e non si sono lasciati convincere dal governo i benzinai, che sciopereranno da domani alle 19 sulla rete ordinaria e dalle 22 sulle autostrade. Neanche la minaccia del Codacons di presentare un esposto alla magistratura contro lo sciopero, ipotizzando la fattispecie di “interruzione di pubblico servizio” li ha fermati. I distributori di carburanti saranno chiusi fino a giovedì sera. I sindacati Faib, Fegica e Figisc-Anisa, in una nota, hanno rilevato che “il Governo, invece di aprire al confronto sui veri problemi del settore, continua a parlare di ‘trasparenza’ e ‘zone d’ombra’ solo per nascondere le proprie responsabilità e inquinare il dibattito, lasciando intendere colpe di speculazioni dei benzinai che semplicemente non esistono”. “Ristabilire la verità dei fatti – proseguono – diviene quindi prioritario, per aprire finalmente il confronto di merito”. “Revocate lo sciopero, è solo un danno per i cittadini”, era l’appello del ministro Urso lanciato nel weekend scorso, sperando in un cambio di decisioni all’ultimo minuto.
Saranno chiusi anche i self service, mentre rimarranno aperte alcune stazioni di servizio, scelte su base provinciale, in modo da garantire i servizi essenziali. I dettagli sono disciplinati dalla regolamentazione del settore. Sulle autostrade, invece, la competenza spetta alle Regioni: deve essere garantito un distributore attivo ogni 100 chilometri.
Da Algeri, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto sapere che non si fanno passi indietro sul provvedimento che ritiene giusto. “Li abbiamo convocati già due volte – ha dichiarato – il governo non ha mai immaginato provvedimenti per additare la categoria dei benzinai ma per riconoscere il valore dei tanti onesti. Poi la media del prezzo non diceva che erano alle stelle. Sono state molto poche le speculazioni. Ma non potevamo tornare indietro su provvedimento che e’ giusto, pubblicare il prezzo medio e’ di buon senso. Su altro siamo andati incontro. Nessuno vuole colpire la categoria”.
Il ministro Urso ha poi ribadito: “Sinceramente non capisco come si possa scioperare contro la trasparenza, contro
un cartello – ha spiegato – E temo che non lo capiscano nemmeno i cittadini. Il decreto prevede che in ogni stazione sia visibile il prezzo medio regionale, ciò a beneficio dei consumatori come della stragrande maggioranza dei gestori: la trasparenza aiuta tutti”. La categoria si sente poco tutelata, accusata e “in questo hanno ragione – osserva – E infatti abbiamo insediato un tavolo permanente per realizzare il riordino complessivo del settore”.
Stefania Losito