L’Occidente è coinvolto nel conflitto in Ucraina, altroché. Lo dimostra la fornitura di carri armati a Kiev. E’ quanto ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov citato dalle agenzie russe. Le forze moscovite intanto hanno iniziato un nuovo attacco missilistico contro l’Ucraina e l’esercito di Kiev ha intercettato e abbattuto 47 missili dei 55 che sono stati lanciati dai russi questa mattina, secondo quanto riportato dai media ucraini, che registrano 11 morti e altrettanti feriti. “Le forze armate ucraine hanno distrutto 47 missili da crociera, 20 dei quali nella zona della capitale”, ha scritto su Telegram il capo delle Forze armate ucraine, Valery Zaluzhny. In particolare, i russi hanno lanciato fino a due missili Kh-47 ‘Kinzhal’, fino a 40 missili KR ‘Kh-101/Kh-555’, fino a nove missili KR ‘Kalibr’ e quattro missili KAR Kh-59. I missili Kh-47 ‘Kinzhal’ sono stati lanciati da due aerei MiG-31K, mentre i missili da crociera Kh-101/Kh-555 sono partiti da sei bombardieri strategici Tu-95MS dal Mar Caspio. Infine, i missili da crociera ‘Kalibr’ sono stati lanciati da navi e sottomarini nel Mar Nero. Zaluzhny ha inoltre precisato che tre dei quattro missili guidati Kh-59 non hanno raggiunto i loro obiettivi. Le forze di difesa ucraine segnalano “missili in direzione di Vinnytsia e della regione di Kiev”, sottolineando che potrebbero “cambiare la traiettoria”. A Kiev si ritiene che sia stato ucciso un uomo di 55 anni, mentre le autorita’ di Zaporizhzhia hanno riferito di tre vittime. Secondo quanto riferito dal comandante in capo
delle forze armate ucraine, Valerii Zaluzhnyi, 20 missili sono stati abbattuti soltanto su Kiev.
Ieri l’ok ufficiale di Berlino e Stati Uniti all’invio di carri armati in Ucraina, mentre il presidente Zelensky è tornato a chiedere missili a lungo raggio. Gli Abrams in Ucraina “bruceranno allo stesso modo degli altri” carri armati, aggiunto il portavoce del Cremlino Peskov. Il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, che ha apostrofato il presidente ucraino come “cane da circo”, ha chiarito: “Senza i soldi dell’Occidente e le armi della Nato l’Ucraina non durerebbe un giorno”. “Quell’assurda figura da operetta che indossa una maglietta verde dipende al 1.000% dalle armi della Nato e dal denaro occidentale”, ha scritto su Telegram, riferendosi ancora a Zelensky. Senza queste risorse, ha aggiunto l’ex presidente russo, “nè l’Ucraina nè lui e la sua cricca durerebbero un solo giorno”.
Anche la Spagna intende inviare all’Ucraina carri Leopard 2A4 attualmente immagazzinati e “in disuso da molto tempo” a Saragozza “possono essere messi nell’adeguato stato di funzionamento”: lo ha spiegato la ministra della Difesa, Margarita Robles. “Abbiamo già riscontrato la piena collaborazione dell’industria per vedere quali sono in condizione di essere messi a posto”, ha aggiunto. Madrid non ha ancora specificato quante unita’ di Leopard potra’ inviare a Kiev.
“La spedizione dev’essere accompagnata da personale che conosca la manutenzione necessaria e come vanno condotti”, ha precisato Robles.
“Se voi sapete come fermare i carri russi senza le armi vi saremmo grati”. A parlare e’ il Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, che spiega cosi’ perche’ in Ucraina anche le Chiese siano favorevoli all’invio di armi da parte dell’Occidente. Il Consiglio panucraino delle Chiese, che comprende tutte le confessioni religiose presenti nel Paese e rappresenta l’85% della popolazione, e’ stato in questi giorni in Vaticano dove ha incontrato il Papa e la Segreteria di Stato. “Abbiamo rinnovato l’invito al Santo Padre a visitarci in Ucraina. Il Papa segue gli sviluppi e cerca un momento giusto. Non abbiamo ancora una risposta, ma lo aspettano non solo i cattolici ma tutti gli ucraini”.
Stefania Losito