Chiedevano la riparazione gratuita delle loro auto o di quelle dei sodali, e un “pensiero” in danaro per il Natale o per pagare le spese legali ai detenuti loro vicini. Due giovani, Giuseppe Sebastiano (25 anni) ed Emanuele Lacalamita (22), vicini al clan di Bari degli Strisciuglio, sono stati arrestati in flagranza mentre intascavano 5mila euro chiesti a un carrozziere del rione Palese, minacciandolo con metodo mafioso. Il terzo fermato, dopo un inseguimento, è Saverio Petriconi (21 anni). Sebastiano e Lacalamita sono accusati di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso, Petriconi di associazione di tipo mafioso avendo minacciato il carrozziere con una pistola. gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri coordinati dalla direzione distrettuale antimafia della procura barese.
I Durante le indagini era emerso il possibile racket ai danni di un commerciante del quartiere ad opera di soggetti del clan secondo modalità già ricostruite dai militari e che hanno portato, in passato, all’arresto di altre persone.
I due, di 22 e 25 anni, grazie all’ausilio di telecamere nascoste, sono stati sorpresi dai militari mentre entravano in un negozio nel quartiere di Bari-Palese e chiedevano all’esercente di pagare una quota di 5 mila euro. La vittima, vista l’intimidazione subita, si è vista costretta a consegnare, in contanti, la somma richiesta. I carabinieri, però, hanno seguito all’uscita dall’attività i due estorsori, recuperando l’importo estorto e altro denaro contante, la cui provenienza è in corso di accertamento. A poche ore di distanza dall’operazione, gli investigatori hanno poi eseguito il fermo di un 21enne, accusato di porto e detenzione illegali di arma aggravata dal metodo mafioso: questo dopo essersi recato nello stesso negozio, minacciava il titolare mostrandogli un’arma. I tre sono stati portati in carcere.
Michela Lopez