Il mare ha restituito parte delle vittime del naufragio avvenuto al largo delle coste della Calabria. Sono 59 finora i cadaveri ritrovati, 21 sono di uomini, 24 di donne e 14 di minori (9 maschi e 5 bambine). I numeri sono stati comunicati dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ieri sera a Crotone, accompagnato dal sottosegretario Wanda Ferro e il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. “Dovrebbero essere tra le 20 e le 30 le persone che mancano all’appello”, ha affermato.
“Dalle prime ricostruzioni – ha detto ancora il ministro – c’è stata una segnalazione di Frontex, un avvistamento vago per capire il target. E’ stata la precarietà con la quale è stata organizzata questa traversata che ha causato la tragedia. Perche’ quando è riapparsa la barca c’è stata l’impossibilità materiale di effettuare qualsivoglia manovra di avvicinamento per le condizioni meteo marine. Bisogna mettere in conto anche che i soccorsi devono non aggiungere pericolo ne’ per i soccorritori ne’ per le persone da soccorrere”. Il ministro ha poi assicurato che le ricerche dei dispersi proseguiranno nei prossimi giorni. Il ministro ha poi sottolineato: “Non devono partire. Non ci possono essere alternative. Noi lanciamo al mondo questo messaggio: in queste condizioni non bisogna partire”.
I volontari di Medici senza Frontiere stanno assistendo i superstiti ospitati nel Cara di Isola Capoi Rizzuto e hanno riferito alcune delle storie che testimoniano il dramma umano provocato dal naufragio: un signore afghano di 43 anni con il figlio di 14, ha perso tre figli di 13, 9 e 5 anni e la moglie; un bambino afghano di 12 anni ha perso tutta la famiglia, composta da 9 persone.
Continuano ad arrivare attacchi al governo e al Ministero dell’Interno da parte dell’opposizione. La Procura della Repubblica ha avviato un’inchiesta per ricostruire la dinamica della tragedia, ipotizzando i reati di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
“Solo insinuare che le nostre unità militari non abbiano volutamente soccorrere l’imbarcazione carica di migranti diretta lungo la costa crotonese, non è solo becera propaganda politica, è un insulto agli sforzi di centinaia di uomini e donne in divisa che per ore hanno lottato con ogni forza, contro il freddo e la furia del mare, per salvare i superstiti e ricercare i dispersi” ha affermato il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro.
Michela Lopez