La giustificazione: “Non voglio essere rabbiosa né patetica, e vivo quello che sta succedendo come il più grande gesto d’amore che ci siamo regalati, forse il gesto più altruista che siamo stati in grado di fare dopo la nascita dei nostri figli”. La speranza: ”C’era una ferita sanguinante e io ho deciso di prendere la medicina per curarla. Magari un distacco può rimettere a posto gli equilibri”. La certezza: Francesco Renga e Ambra Angiolini non stanno più insieme. Ambra Angiolini in una intervista a “Io donna” apre le porte del suo animo. Se Francesco è stato pizzicato quest’estate in atteggiamenti teneri con un’altra donna poco le importa. “Chi vive le vicende basandosi sui giornali, dall’esterno, sa già tutto mentre io non so niente: ha già fatto il processo e deciso chi è il colpevole. In realtà è assurdo scavare nell’impossibile da sapere, come fanno i giornali”.
Intanto, ironia della sorte, le capita di dover recitare, dal primo dicembre, all’Eliseo di Roma in “Tradimenti” di Harold Pinter, per la regia di Michele Placido. Coincidenze che costellano la vita di Ambra. Prendi ad esempio quel biglietto che le lasciò un tarantino sul parabrezza dell’auto: “La tempesta lascia sempre qualcosa per cominciare. Ti voglio bene”, c’era scritto. Il caso volle che il messaggio fosse immortalato da un paparazzo. Finì sui giornali. Il titolo: “Francesco le chiede perdono con un biglietto. Prove di pace”. Macché, la storia è finita: “Lo abbiamo deciso insieme. Non volevamo che tutto morisse senza che nemmeno ce ne accorgessimo, a forza di fingere che non stesse succedendo niente”. Ambra continuerà a vivere a Brescia: “Perché le nostre incertezze non pesino sui bambini. In questo momento devono abitare dove sono cresciuti sinora”. Per il resto la vita spesso assomiglia a una telenovela: “Mi sembra di vedere “il Segreto”: “Io sono Maria, Francesco è Gonzalo”. Ma quando una donna capisce che è giunta l’ora di dire “basta”? Per Ambra è stato importante il libro di Michela Marzano, “L’amore è tutto: è tutto ciò che so dell’amore”. E in particolar modo una frase: “Se esisto solo nel riflesso del suo sguardo, cosa sono quando smette di guardarmi?”.
E’ allora che si è detta: “È ora che io esista al di là dello sguardo di un uomo”. E degli occhi di Francesco.
Maurizio Angelillo