Aveva due Van Gogh nella sua villa
È stato arrestato a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, lo scorso 4 agosto, il narcotrafficante Raffaele Imperiale, considerato uno dei latitanti più pericolosi e da tempo ritenuto protagonista del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. L’arresto è avvenuto nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dal Gico di Napoli e dalla Squadra Mobile della Questura, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato. L’operazione ha coinvolto forze di polizia di più Paesi.
Imperiale, 46 anni, nato a Castellammare di Stabia, è collocato ai primi posti dell’elenco dei latitanti di massima pericolosità della Direzione Centrale della Polizia Criminale.
Lo stretto ‘rapporto d’affari’ con la criminalità organizzata partenopea è diventato stabile nella prima decade del 2000, quando sono stati documentati contatti con esponenti di primo piano del clan Di Lauro del quartiere di Secondigliano, tra cui i boss Elio Amato e Antonio Orefice. Nel corso degli anni sono stati numerosi gli arresti e i sequestri che hanno colpito l’organizzazione di Imperiale. Tra questi, si ricorda il maxi-sequestro di 1.330 chili di coca a Parigi il 20 settembre 2013, quando è stato anche arrestato il suo fedelissimo Vincenzo Aprea.
Il patrimonio illecitamente accumulato ha permesso a Imperiale di acquistare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam e trovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016.
Il boss si è detto estraneo al loro furto e ha affermato di averli comprati in quanto appassionato d’arte.
Il Ministero di Giustizia sta perfezionando le intese per completare la procedura di estradizione in tempi brevi.
Michela Lopez