
Nuovo scontro tra Roma e Parigi sulla gestione dei migranti. A pochi giorni dall’attacco del ministro Gerald Darmanin, il partito di Macron accusa Giorgia Meloni di una demagogia “ingiusta, disumana e inefficace”. A parlare, dalle colonne di Le Figaro, è stato Stéphane Séjourné, capo del partito Renaissance e luogotenente di Emmanuel Macron in Europa. La replica immediata della premier italiana: “Non è ideale usarci e usare la politica degli altri paesi per regolare i loro conti interni, però ognuno fa le scelte che vuole fare”. Il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto ha definito Séjourné “un’altra vittima” del nervosismo francese, mentre Matteo Salvini ha scelto ancora una volta di tenere alto il livello dello scontro: “Sono toni inaccettabili e offensivi. La Francia non può dare lezioni a nessuno”, ha sottolineato il vicepremier.
Affondo al governo italiano anche da parte di Madrid, in questo caso sul lavoro. La vicepremier Yolanda Diaz, battagliera leader del neo partito Sumar, in un dibattito parlamentare ha infatti sottolineato che, con l’ultimo decreto, “Meloni ha mostrato di voler governare contro lavoratori e lavoratrici”, per “tornare” al modello dei “contratti spazzatura”. Da Roma è intervenuto il ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Spiace che la vicepremier spagnola interferisca nella vita politica italiana dando giudizi inaccettabili sulle scelte del governo. Le difficoltà elettorali del suo partito non giustificano offese ad un partner e alleato europeo. Non è questo il modo di collaborare”, ha twittato il titolare della Farnesina. Stamattina atteso il Consiglio dei Ministri, con la possibile designazione dei nuovi vertici Rai. In programma anche gli Stati generali della natalità.
Michela Lopez