Sono almeno 42 le persone arrestate dalla polizia in seguito all’attentato terroristico di ieri sera davanti ad una sinagoga di Gerusalemme. Lo ha reso noto la polizia spiegando che gli arrestati – fra cui membri della famiglia dell’attentatore – sono tutti residenti del quartiere di A-Tur, a Gerusalemme est.
L’esercito e la polizia, in conseguenza dell’attentato in cui sono rimasti uccisi sette civili israeliani, hanno elevato lo
stato di allerta in tutto il Paese, con ulteriori spiegamenti di forze in Cisgiordania ed il presidio di luoghi pubblici in
Israele.
Un palestinese ieri ha aperto il fuoco, in pieno shabbat, sulla gente davanti ad una sinagoga a Gerusalemme, nel rione di Neve Yaacov a prevalenza ortodossa, lasciando a terra almeno 7 morti e una decina di feriti. Poi è fuggito con l’auto usata per l’attentato verso il vicino quartiere arabo di Beit Hanina. Inseguito e raggiunto dagli agenti gli ha sparato contro ma è stato ucciso dai poliziotti. Si tratta di un palestinese, Alkam Khairi, 21 anni, senza nessun precedente di
affiliazione politica. Hamas e la Jihad islamica hanno parlato di “un’operazione eroica” e di una “vendetta per i morti di
Jenin”, all’indomani del blitz antiterrorismo israeliano in cui sono rimasti uccisi 9 palestinesi. il messaggio del presidente Usa Joe Biden a Netanyahu: “Attacco al mondo civilizzato”.
Stefania Losito