La Sardegna ha deciso di impugnare la legge sull’autonomia differenziata davanti alla Corte Costituzionale. La Giunta regionale, guidata dalla governatrice Alessandra Todde, ha varato la delibera con cui impugna il provvedimento del governo davanti alla Consulta. La legge, secondo l’esecutivo regionale sardo, “appare lesivo per l’autonomia regionale sia nella sua interezza che anche per una serie di specifici motivi”.
Nel provvedimento di 55 pagine la Regione sostiene che la legge violi, tra gli altri, il principio di leale collaborazione tra Stato e regioni. Sempre secondo l’esecutivo sardo, il provvedimento del governo consentirebbe il trasferimento di intere materie alle regioni, anziché solo di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. Inoltre, si legge ancora, la delega al governo per determinare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) è ritenuta “carente di princìpi e criteri direttivi” e “non rispetta le procedure previste dallo Statuto speciale della Sardegna per il trasferimento di funzioni e risorse e rischia di accentuare i divari territoriali e violare i princìpi di solidarietà e uguaglianza”. La Regione Sardegna chiede quindi l’annullamento totale o parziale della legge.
Vincenzo Murgolo