Gli autovelox, installati anche in Puglia, sequestrati dalla procura di Cosenza finiscono sotto la lente d’ingrandimento della magistratura contabile. Il Codacons ha infatti presentato ricorso alla Corte dei Conti pugliese (e alle Corti di altre nove regioni in cui erano installati gli apparecchi sottoposti a indagini) per verificare eventuali danni erariali alle casse pubbliche .
“Il sequestro degli autovelox installati in Puglia e le illegalità emerse nell’utilizzo degli apparecchi di rilevazione della velocità “T-Exspeed V 2.0″ porterà inevitabilmente ad una raffica di ricorsi da parte di chi ha ricevuto sanzioni ed è ancora nei termini per impugnare le multe, col rischio di condanna dei comuni al rimborso delle spese legali – spiega il presidente Carlo Rienzi – Ma anche chi ha già pagato le contravvenzioni elevate tramite tali apparecchi, pur non potendo impugnare le sanzioni, può attivarsi per tutelare i propri diritti e, una volta concluse le indagini, agire per il risarcimento dei danni subiti. I costi per le casse degli enti locali, tra rimborsi agli automobilisti e mancate sanzioni legate allo spegnimento degli autovelox, potrebbero quindi essere ingenti, e ricadrebbero sulla collettività. Ricordiamo in ogni caso che la velocità eccessiva è tra le prime cause di morte sulle strade italiane, ed è importante colpire con la massima severità i trasgressori, nel rispetto però delle leggi e ricorrendo a strumenti omologati e a norma”, aggiunge Rienzi.
Stefania Losito