Le concessioni ai balneari sono prolungate fino al 2027, le gare dovranno essere bandite entro giugno dello stesso anno e chi subentra nella concessione deve versare un indennizzo a chi lascia, oltre che garantire la continuità occupazionale. E’ la decisione più importante presa nel Consiglio dei ministri di ieri, benedetta anche dall’Ue.
“La collaborazione tra Roma e Bruxelles – sottolinea Palazzo Chigi – ha consentito di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di aprire il mercato delle concessioni e l’opportunità di tutelare le legittime aspettative degli attuali concessionari, permettendo di concludere un’annosa e complessa questione di particolare rilievo per la nostra Nazione”. Da Bruxelles commenti positivi su riforma e “scambi costruttivi”: “una soluzione globale, aperta e non discriminatoria che copre tutte le concessioni da attuare entro i prossimi tre anni”.
La partita ha visto impegnato il ministro e commissario Ue in pectore, Raffaele Fitto, in una serie di contatti, da Bruxelles e Quirinale alle categorie interessate. E il via libera definitivo è arrivato in un vertice di maggioranza tra la premier Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, e Fitto.
La questione è inserita nel decreto infrazioni approvato dal CdM che “consentirà di agevolare la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso di EU Pilot: si va dalla riduzione dei tempi della giustizia per il pagamento dei debiti commerciali e dei servizi di intercettazione nelle indagini penali alle norme sul codice della strada, dalla tutela dei minori indagati in procedimenti penali, al diritto d’autore”. Una serie di adeguamenti che “permetterà all’Italia una significativa riduzione del numero di procedure di infrazione pendenti”.
La novità principale i è una nuova proroga delle concessioni fino a settembre 2027. Ma in caso di “ragioni oggettive” che impediscono il completamento delle procedure di gara si prevede un ulteriore possibile slittamento fino al 31 marzo 2028. In ogni caso, la durata delle nuove concessioni dovrà essere di almeno cinque anni e di non più di venti, “al fine di garantire al concessionario di ammortizzare gli investimenti effettuati”. Quanto alle gare, il termine ultimo è
il 30 giugno 2027: entro questa data le concessioni balneari dovranno essere messe all’asta.
Il concessionario uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. In pratica, una sorta di canone di avviamento dell’attività “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”. Non solo: la riforma prevede anche l’obbligo di assunzione di lavoratori impiegati nella precedente concessione che ricevevano da tale attività la
prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare.
Stefania Losito